Caldiero capolista. Nelle mani c’è un altro copione da primattore.
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 20 Ottobre 2015Caldiero studia da primattore. Di nuovo, dopo aver dominato la scena per un anno. Cambia il teatro, cambia la platea, non il copione. Pare sia universale. L’Adriese è lì, a due punti. Sorniona, forse un po’ invidiosa, come un grande attore scalzato da un capacissimo emergente. Doveva essere la regina, la protagonista assoluta. Non sarà così.
Dovrà sudare, e parecchio. Dovrà sporcarsi le mani e leccarsi le ferite. Da Caldiero arrivano segnali importanti, messaggi di guerra. Il gruppo ha trovato un gioco, i tempi per dettarlo e il collante tra gli interpreti. Chi gioca dà tutto, applica alla lettera i piuzziani dettami. Chi entra non solo non fa rimpiangere chi esce, ma fa la differenza. Fattore importantissimo, in campionati così.
“C’è voluto un po’ ma adesso vedo un gruppo – commenta il diesse Brutti – un gran Caldiero, una squadra vera. Quando parlo di gruppo non intendo lo stare insieme, dopo gli allenamenti o le partite, per momenti conviviali, anche di goliardia. E’ anche quello. Ma il gruppo lo si vede in campo. Lo vedo in Dal Lago che entra un minuto e fa uno scatto di sessanta metri, in Vecchione che esce per Leardini e, al suo goal, balza dalla panchina facendosi tutto il campo per abbracciare tutti, in Cattivera che gioca titolare dopo sei partite e ha già il ritmo partita. Questo volevo e questo vedo, bene così”.
Merito del sistema Caldiero, ormai noto. Ma soprattutto, parola di Brutti, del lavoro di mister Piuzzi.
“Piuzzi è trasparente, tratta tutti allo stesso modo – conclude – il gruppo cresce anche perchè chi lo guida è in grado di gestirlo. Chiunque, anche chi non ha giocato o ha giocato poco, sa cosa fare in campo e, quando entra, va per dare tutto. Piuzzi sa insegnare calcio e motivare, è l’uomo giusto per Caldiero. Ci permette di esprimere al meglio le nostre potenzialità e oggi la classifica ci sorride. Ma non voglio guardarla. L’Adriese resta uno scalino sopra. Le daremo fastidio, però, questo lo posso dire”.