Castelnuovo cantiere sempre aperto. Il tecnico Canovo: “Salviamoci e inseriamo i classe ’99”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 15 Febbraio 2016Più che uno spogliatoio, pare una classe di liceo. Una gran classe. Composta, educata, ligia al dovere. Castelnuovo è una scuola in cantiere. La retrocessione è stata cancellata anche dai brutti ricordi. Inutile tenerla a mente: è cambiato praticamente tutto.
Questo è un nuovo anno zero. Anno di costruzione, di sacrificio, di lento, progressivo inserimento delle migliori leve del vivaio. Tutto in ottica sopravvivenza: Castelnuovo vuole vivere del prodotto interno. Non un’idea campata in aria, vista l’abbondanza di buoni giocatori del settore giovanile.
Alla fisiologica salita iniziale, forse più ripida e difficoltosa da fare a piedi nudi di quanto ci si aspettasse, ora i lacustri intravedono la discesa. La sconfitta di ieri non conta: le zone pericolose sono lontane, il salotto play-off è lì, ad un palmo. Canovo gongola, meditando proposte e prospettive di crescita future.
“Salviamoci e inseriamo i ’99 – spiega – il nostro progetto è questo. Giochiamo con cinque sottoquota ogni domenica: sono fatti, non parole. Diamo uno spazio concreto ai nostri giovani e la fiducia è ricambiata”.
C’è voluto un po’ per trovare una quadratura. Ora però il tessuto è promettente.
“I ragazzi sono buoni giocatori – prosegue – bisognosi di una guida e di alcuni riferimenti nello spogliatoio, che non mancano. Stanno crescendo senza pressioni: c’è un clima di lavoro positivo, sono soddisfatto, pure dei risultati, che non sono niente male. Devo molto ai tre senatori, Donatoni, Avanzi e Tosi. Dovreste vedere Avanzi come li coccola: ogni allenamento prepara il tè ai ragazzi e porta dei biscotti. E’ amico di tutti, però quando poi si fa serio nessuno sgarra. E’ così che deve funzionare”.
La Montebaldina, in fuga, non convince del tutto il tecnico lacustre. Il campionato, a suo avviso, è ancora apertissimo.
“Può essere l’anno della Montebaldina – conclude – visti i risultati e la continuità con cui arrivano. Eppure non dico che il campionato è chiuso: Concordia e Scaligera hanno strutture diverse ma romperanno le scatole. Il Concordia gioca come nessuno in categoria, la Scaligera è quadrata e ha l’esperienza per portare a casa le partite. Salisse la Montebaldina, chiunque le farà i complimenti. Ma il finale è tutt’altro che scritto, vedrete”.