Cerea torna a sorridere. Angelico: “Grande reazione. Ora non dobbiamo perdere gli scontri diretti””
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 20 Marzo 2013Segnali di vita. Sei punti in due partite: il messaggio inviato dal Cerea alle contendenti, è chiarissimo. La truppa di Facci è viva, nessuno ha mollato un centimetro. Il discorso salvezza è tutt’altro che chiuso: il Piccolo Toro ci crede eccome. Il rientro degli infortunati ha fatto la differenza. Ora c’è tempo per approntare la risalita. I motivi per cullare prospettive fiduciose ci sono tutti: Facci ha trovato il giusto feeling col gruppo, Lasagna ha preso confidenza con il goal, Pace si è ristabilito e, probabilmente a breve, rivedremo insieme i gemelli del goal che tanto bene hanno fatto la scorsa stagione: Filippini e Moretto, che in due superarono quota trenta goal. Nello spogliatoio ceretano s’è riaccesa la luce, e nelle parole di Luca Angelico, chiamato ad un’analisi della ripartenza del Cerea, si legge un cauto ottimismo:
“Non abbiamo mai mollato, e lo dimostrano le prestazioni, che sono sempre state all’altezza. Abbiamo pagato la lunga lista di infortuni, ma adesso la musica è cambiata. Sono rientrati in molti, e la differenza si è vista”.
Il Cerea è ad una svolta dopo il cambio di tecnico. Quanto ha inciso l’avvicendamento tra Boron e Facci?
“Il gruppo ha sofferto molto l’esonero di Simone Boron. Ci siamo un po’ smarriti, era il nostro riferimento e, come ho già spiegato in passato, era ben voluto da tutti, titolari e non. Facci però si è mostrato una persona per bene, e a lui va il merito di non aver stravolto nulla. Ha dimostrato grande buonsenso, e questa è stata la sua scelta migliore”.
Un continuum dunque, lega i mandati di Boron e Facci?
“Esattamente, proprio così. Facci è arrivato in punta di piedi, mostrandosi dispiaciuto per l’esonero di Simone. Lui e Boron si conoscono, per anni hanno giocato contro. Facci si è inserito lentamente, non ha stravolto nulla e ha dato tranquillità al gruppo. Ora ci siamo ripresi, e insieme a lui vogliamo proseguire la nostra marcia”.
C’è un giocatore in particolare che emerge in questa rinascita del Cerea?
“Sì, Lasagna. C’è voluto del tempo perchè assorbisse il salto di categoria dalla Promozione alla Serie D, ma è un ottimo giocatore. Ha segnato quattro goal in tre partite, e in questo momento è il nostro uomo in più”.
Da veterano, diamo un giudizio ai giovani. Come procede la loro crescita a Cerea?
“Direi molto bene, sono bravi tecnicamente e maturi dal punto di vista umano. Non c’è nessuno che prende l’impegno con leggerezza, o che ha atteggiamenti sbagliati. Tra di noi, vecchi e giovani, c’è un bel clima, ci confrontiamo. E in campo tutti hanno dato il loro contributo. Se devo fare un nome, ne scelgo due: Fornasa e Ambrosi, a loro va un mio plauso personale”.
Concludiamo, Luca. Ora il Cerea intravede anche la salvezza diretta: cosa servirà per non smarrire la retta via, ritrovata dopo tanti passi falsi?
“Servirà un atteggiamento attendista. Abbiamo tanti scontri diretti, non dobbiamo farci prendere dalla foga di voler segnare a tutti i costi. Aspetteremo i nostri avversari per colpirli al momento giusto, penso sia la strategia migliore, poi sarà il campo a parlare”.