Concordia, il gran botto raccontato dalla a alla z. Intervista a Marzio Menegotti
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 21 Maggio 2013Il gran salto rivisto a rilento. Fotogramma per fotogramma, partita dopo partita, aneddoto dopo aneddoto. Marzio Menegotti scopre il lato dolce della memoria: l’intervista lo porta a ritroso negli ultimi dieci mesi, per ripescare attimi, passaggi da ricordare, momenti fugaci. Tra sensazioni, brividi, mugugni, slanci di gioia e di ottimismo, frenate e ripartenze. L’approdo del Concordia in Promozione è un risultato storico, che merita di essere gustato con calma, come fosse (e lo è, per i biancoviola) un qualcosa di magico che non si vorrebbe mai e poi mai finisse.
Mister, ripercorriamo l’intera annata. Partiamo dalla fine: qual è, a mente fredda, il ricordo che porti dello spareggio?
“Ricordo un crocevia di emozioni. C’erano tante circostanze curiose in ballo: a Caselle, nel campo in cui si giocava, ho vinto un campionato con la Juniores locale, l’avversario era il San Zeno in cui, per sedici lunghi anni in tutto, sono stato sia giocatore che allenatore. E la mia squadra, il Concordia, è quella che mi ha fatto retrocedere col San Giovanni lo scorso anno e, una sola stagione dopo, quella che mi avrebbe potuto far toccare il punto più alto della mia carriera di allenatore. Questo basta e avanza per spiegare quanto ci tenevo”.
Un successo meritato?
“Credo di sì, sono partite molto tese, ma penso che alla lunga il Concordia sia stato superiore. Il San Zeno a esser sinceri ha avuto alcuni frangenti in cui poteva ammazzare la partita, soprattutto dopo la rete del due a uno. Ma per fortuna ci siamo ripresi, il goal di Marcello ci ha ridato vigore”.
Pensando all’intera stagione, qual è il principale fattore che vi ha permesso di vincere il campionato?
“La voglia di rialzarsi sempre e soprattutto lo spirito della squadra, quello di non sentirsi mai inferiori. Anche quando girava tutto storto il morale è stato alto, anche per merito della società. Il diesse Buttura ha fatto un ottimo lavoro, la sua presenza s’è sentita eccome. E’ stato un punto di riferimento per tutti. E poi dico la società: ci ha trasmesso grande tranquillità, e forse quella più di tutte ha fatto la differenza”.
I giocatori da mettere sul piedistallo?
“I fratelli Masetti, Filippini e Martini, tutti e quattro ci hanno fatto conquistare punti importantissimi e nell’economia della squadra sono stati fondamentali”.
La partita da ricordare?
“La vittoria per tre a due a Grezzana senza sette titolari: penso sia stata la svolta della stagione”.
Quella in cui ha visto il miglior Concordia?
“La vittoria per quattro a zero col Bussolengo e il pareggio per zero a zero col Povegliano al ritorno, lì ho visto il più bel Concordia della stagione”.
Il goal più bello?
“Senza dubbio quello di Nicolò Masetti contro il Sona all’andata. Ma anche quello di Otoo contro il Sona al ritorno, quello di Michele Masetti su punizione al Salionze, e poi vorrei citare un non goal. Mi riferisco a una botta volante di Filippini contro il San Zeno: Nicoletti ha fatto un miracolo e non è entrata. Avesse segnato però, sarebbe stato un goal da cineteca”.
L’aneddoto, il passaggio curioso da raccontare?
“Il rigore di Nardella allo spareggio. Ha fatto due finte, fermandosi praticamente alla seconda e calciando in modo scomposto. Ha segnato, ma ha dovuto ripetere l’esecuzione. Lì Nicoletti deve avergli detto qualcosa, anche se non so bene com’è andata. Quando ha calciato di nuovo ha tirato come lui sa fare, segnando senza problemi: lì ho capito che avremmo vinto”.
Il ringraziamento?
“A tutto il Concordia, uno a uno. A mia moglie, alle mie figlie, e a Giuseppe Bertuzzo, per gli amici Osvaldo, che mi segue da dodici anni”.
La dedica?
“A Delon, Guiotto e Morandini, dirigenti del San Giovanni Lupatoto dell’anno scorso. La dedico a loro perchè la retrocessione è stata immeritata, abbiamo vissuto un anno particolare, pieno di sfortuna e di difficoltà. L’anno dopo ci siamo rialzati entrambi: è una coincidenza bellissima”.
Concludiamo, mister. Resterà a guidare il Concordia anche in Promozione?
“Un accordo di massima c’è. Attendo solo di verificare che gruppo avrò a disposizione l’anno prossimo, ma i presupposti ci sono tutti”.