Concordia, partenza a razzo. Patron Giavoni frena: “Il vero esame sono le prossime cinque gare. Vi spiego perchè”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 9 Febbraio 2016Tredici punti raccolti su quindici disponibili: il Concordia vola, ma in via Zorzi, in Borgo Milano, nessuno fa la voce grossa. Sulla bilancia, orgoglio e prudenza quasi si equiparano. Pare quasi vogliano andare a braccetto. Patron Giavoni glissa, mostra il sorriso, e ci mancherebbe, ma in mano ha ben salde le briglie.
A frenare i facili entusiasmi ci pensa lui. Con un valido motivo.
“Sotto Natale – svela – convenivamo sul fatto che le prime partite sarebbero state tostissime. Sfide come quelle contro Quaderni, Atletico Vigasio e Casteldazzano erano da prender con le pinze. Due squadre su tre venivano da un cambio di allenatore, la ripartenza per loro significava azzerare tutto, magagne comprese, per attingere a piene mani dal girone di ritorno. Affrontare le pericolanti all’inizio è diverso che verso la fine. Siamo stati bravi, ma il vero esame sono le prossime cinque gare: all’andata abbiamo raccolto due soli punti”.
Domenica c’è il Bussolengo, inguaiato per i play-out. Poi ci sarà l’accoppiata valpolicellese: Pedemonte e Parona. Sfide cui il Concordia guarda con diffidenza, visti gli esiti poco incoraggianti maturati nel girone d’andata.
“Sono squadre toste, a caccia di punti – prosegue – col Bussolengo all’andata abbiamo perso, non dovremo ricascarci. Il Pedemonte ha Modena in panchina, un ex Concordia: non molleranno l’osso facilmente. E il Parona è sempre tosto: ora vacilla senza Begnoni e Nyamekeh, ma appena tornano la musica cambierà. C’è da stare attenti, i ragazzi lo sanno”.
In ogni caso, i tredici punti restano. La salvezza, priorità per i biancoviola, è in tasca. Il gruppo di lavoro, rinnovato in estate, funziona alla grande. Anche i nuovi innesti hanno ben figurato. Come a dire: il mosaico nuovo piace eccome, in barba ai cambiamenti.
“La società sta lavorando bene – conclude – così come lo staff: Chieppe non si discute, come il preparatore atletico Turri. Decisamente incoraggiante l’esordio come allenatore dei portieri di Andrea Verzini, che, tra l’altro, è un uomo società. Perso Cacciatori, abbiamo trovato in Hochstetter un valido sostituto: sta facendo bene, mi piace. Così come Petrin, il nuovo portiere: domenica ha dovuto giocare per un mal di schiena occorso a Pennacchioni e si è fatto trovare pronto. Faccio una menzione per Tommasini: è un ragazzo d’oro e un ottimo calciatore. Purtroppo non ha trovato grandissimo spazio: quando entra, però, sa mettersi al servizio della causa come pochi. Talvolta facendo la differenza, come domenica scorsa. Gli faccio un plauso personale, se lo merita”.