Croz, è l’anno della svolta. Il tecnico Meneghetti: “Inizia un terzo ciclo. Vi spiego perchè”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 1 Agosto 2016Il terzo ciclo è la nuova frontiera. Ha la faccia giovane e balda di chi ha da poco superato l’adolescenza. Pulita, fresca. Con gli occhi che cercano gli intrecci quotidiani tra promesse e speranze. La Croz Zai cambia pelle. Saluta chi va, accoglie chi viene. E’ l’anno del grande rinnovamento. Età media abbassata drasticamente, molti volti noti: un new deal in miniatura, ricco di prospettive da scoprire con pazienza artigiana.
“Si apre un nuovo corso – spiega il diesse Luca Marchesan – cambiamo gli interpreti, rimane intatta la nostra filosofia. Il mercato è stato pensato per dare anche una prospettiva alla Croz. Era giunto il momento di far spazio a giocatori giovani. Ne sono arrivati molti di belle speranze. Dovranno imparare a calarsi nella nostra mentalità e nella categoria. Alcuni sono alla prima esperienza. Ma io sono felice di tutti coloro i quali vestono questi colori. Il gruppo è buono, c’è da lavorare, ma è il nostro compito. Abbiamo uno staff da far invidia: saranno loro a dare forma a questa nuova frontiera. Da par mio, sono soddisfatto. Penso che avremo nomi e numeri per garantirci un altro anno dignitoso in Prima, che è il nostro obiettivo”.
Il tecnico Matteo Meneghetti è consapevole che, forse più degli altri anni, la sua mano conterà davvero. Serve un’idea comune, un pensiero unico, un darsi reciproco, empatico, sincero in campo e fuori. Sarà lui a tracciare la rotta, a tastare il polso a giocatori, a capire, come un educatore, come far esprimere questa Croz dal cuore giovane.
“Sposo in pieno la linea della società – conclude – ringraziando chiunque è stato con noi. Si apre un terzo ciclo: il primo ci ha portati qui su in Prima, il secondo ci ha permesso di consolidarci in categoria. Ora, è l’anno del rinnovamento, del ringiovanimento e del pensiero in prospettiva. Ora più che mai è opportuno non fare calcoli: gli obiettivi li capiremo stando assieme, lavorando sul campo. Dobbiamo capire prima noi chi possiamo e chi soprattutto vogliamo essere. Sarà e dovrà essere una Croz maschia, come è sempre stato. Organizzata, mordace, muscolare. Come piace a me. Valuteremo l’impatto dei tanti giovani in categoria: qui hanno tutto per esprimersi. Per me allenarli è una bella responsabilità, nonché una sfida che accetto di buon grado. Passiamo dagli auspici al campo, intanto. Poi potremo riparlare con qualche opinione spendibile in più”.
Nella foto, l’ultima Croz Zai, nel campionato 2015-2016