Croz, prendi la stilografica: l’accesso ai play-off è l’apice della storia del club
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 29 Aprile 2016Croz Zai ai play-off: il verdetto è ufficiale. Per i crozzini è festa grande. Non per dire già: “Comunque vada, sarà un successo”. Ma un sorriso è concesso: la mini pausa post campionato è dolcissima, inebria il palato. Scollina aprile verso maggio che è un piacere da gustarsi con calma, come un gran dolce dopo cena. Aprile non ti scoprire, certo. Ma come è possibile, contenti così. Anche i luoghi comuni s’ammorbidiscono, in tempi come questi.
Il quinto posto è già storia. Una gran bella storia. Roba da stilografica: serve un gran pennino per tradurla in parola, per tramandarla, per dire a chi verrà: questo è ciò che è stato, al resto, pensateci voi. Badate d’esserne all’altezza.
Da squadra materasso di Terza, triste Cenerentola di tanti campionati, a compagine guerriera, pugnace, dall’animo tosto come poche ma in grado, talvolta, di indossare pure il frac, come s’addice nelle grandi occasioni. La storia è questa, racchiusa tutta qui. Estrema sintesi di un gaudio che non vuol certo svanire sul più bello. Serve un gran vestito per banchettare nel salotto dei nobili. L’invito c’è: giunti al gran ballo, vietato tirarsi indietro. La Croz darà battaglia: questa è la promessa.
Giocherà alla morte, per scoprire se stessa, per tastarsi il polso da sola, capire i propri limiti e superarli, come se l’antitesi, il Non-Io da oltrepassare, fosse scritto nell’animo di chi, indossati gli scarpini, scenderà in campo tra due settimane. Per un maggio, questo è poco ma sicuro, tutto da vivere.
“Siamo all’apice della nostra parabola – racconta il diesse Marchesan- in questi anni la Croz è cresciuta in modo esponenziale per organizzazione, struttura, qualità del proprio staff tecnico e dirigenziale. Lo staff tecnico merita una citazione: di così preparati, in giro, non ne vedo molti. Abbiamo creato un gruppo di lavoro unico, che ci fa onore. I play-off? Giocheremo alla morte. Conosco troppo bene mister Meneghetti: non mollerà un centimetro neanche per scherzo. La squadra in campo sarà il suo specchio”.
Prima avversaria: ValdalponeRoncà. Partita che ai crozzini evoca dolci ricordi.
“Quel 4-3 – conclude Marchesan – risalente all’anno in cui vincemmo la Seconda, rimane una delle pagine più belle della storia della Croz. Oggi gli interpreti sono diversi da ambo le parti. Lo scenario è diversissimo, ma non cambierà lo spirito con cui andremo in campo. Poi, vinca il migliore. Siamo arrivati qui con la collaborazione fattiva di tutti. La Croz è un gruppo vero, umile, che si è sudata tutto con le proprie mani. L’appetito vien mangiando. Sarà dura buttarci fuori, venderemo cara la pelle”.