Dal Cerea alla Virtus Castelfranco. Il volo di Luca Molinari
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 9 Settembre 2013Una nuova vita. Dal Veneto all’Emilia. Biglietto d’andata, poi si vedrà. E’ la storia di Luca Molinari, esterno d’attacco nelle ultime due stagioni in forza al Cerea.
I sentieri del calcio l’hanno condotto fuori regione. Da tempo la Virtus Castelfranco aveva palesato l’interesse nei suoi confronti. Un pour parler, inizialmente. Poi l’affare s’è concluso. Il Cerea perde uno dei suoi riferimenti offensivi, questo va detto.
Molinari era una certezza, per lo scacchiere del neo tecnico Maschi. Per lui parlano i numeri. L’esperienza però vale d’esser vissuta. Può essere il classico treno che passa. Ci sali sopra e ti lasci trasportare. E poi chissà: il destino non si può prevedere.
“Vivo in appartamento con degli altri ragazzi – racconta Luca Molinari – è una bella esperienza, la prima per me lontano da casa. Mi sto integrando bene, qui è tutto diverso, ci vuole tempo”.
Dove riscontri la differenza maggiore?
“Negli allenamenti, sono durissimi. All’inizio ho fatto fatica, però piano piano mi sono rimesso al passo. Me la gioco con tutti, voglio far bene”.
Perchè hai scelto la Virtus Castelfranco?
“Non si rifiuta una Serie D. Ho ventun anni, volevo provare un’esperienza nuova, premettendo che a Cerea sono stato benissimo. Là non ho mai avuto problemi, mai. Si tratta solo di un’opportunità da cogliere”.
Com’è nata la trattativa?
“Loro mi hanno cercato già l’anno scorso. Ci siamo parlati, io volevo rimanere in categoria, loro hanno mancato di un soffio l’accesso alla Lega Pro tramite i play-off. E’ un’ottima squadra, la proposta mi stimolava e ho accettato”.
Come valuti la tua nuova squadra?
“Forte, molto forte. Proveremo a stare in alto”.
Come concilierai l’università?
“Studiando nei momenti liberi, anche se dovrò fare gli esami da non frequentante. E’ un po’ un problema, ma ci proverò”.
Concludiamo, Luca. Quali sono le tue aspettative?
“Voglio lasciare un bel ricordo qui, e ricambiare la fiducia della società. Poi chissà, vedremo dove riuscirò ad arrivare”.