Diversi interpreti, stesso copione: convince la Virtus di Simone Bragantini
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 25 Settembre 2015Cambia l’ordine dei fattori, non il prodotto. La Virtus impartisce lezioni di proprietà commutativa. Gessetto in mano, davanti alla cattedra, sui banchi, c’è l’intero campionato di Promozione. Non c’è più Cherobin al timone, il tecnico del doppio miracolo play-off. Non c’è più bomber Vesentini, promosso in D dopo quaranta goal in due anni. La fascetta di capitano non è più legata al braccio di Veronesi, skipper virtussino storico, passato al Grezzana. Non si sono più nemmeno Dal Corso, Cadete, il giovane Gianello, il portiere Pennacchioni. Gente della vecchia guardia, gente tosta. Pedine importanti nello scacchiere rossoblù. Eppure il ricambio è stato metabolizzato subito. I ragazzi promossi dal vivaio virtussino hanno smaltito subito l’ingresso nel calcio di categoria. Il tecnico Bragantini è entrato in silenzio, in punta di piedi, senza la presunzione di voler stravolgere un mondo che vive da anni su leggi solidissime. L’idea di dare la Virtus ai virtussini premia eccome. Anche se cambiano gli interpreti.
“Abbiamo perso uomini chiave, non il nostro spirito – racconta il vicecapitano Daniele Poletto – siamo ripartiti bene. I nuovi? Gente da Virtus. Fornasa è un gran portiere, Cappelletti un signor giocatore, con Rossetto davanti si trovano già alla perfezione. Starà a loro non far rimpiangere bomber Vesentini”.
Poletto promuove anche l’ingresso di Bragantini come tecnico.
“Ha avuto il merito ed il buonsenso di non voler stravolgere nulla – prosegue – è entrato nelle dinamiche del mondo Virtus per provare a migliorarle, ci troviamo benissimo. Si lavora molto e in modo diverso rispetto a Cherobin, che ringrazio pubblicamente per quanto ha fatto con noi nei due anni precedenti. Un esempio: a Nogara siamo andati a segno su punizione realizzando uno schema provato e riprovato. Bragantini cura molto le situazioni di gioco e ci presenta bene l’avversario che affronteremo. Si sta bene, cerchiamo di seguirlo”.
La Virtus là davanti, ormai, non è più una sorpresa. La parola obiettivo, però, fa sorridere Poletto.
“E’ quello degli anni scorsi – conclude – il vero obiettivo è rimanere la Virtus che si è vista in questi anni in tutto e per tutto. Il resto non conta“.