Dorial, via i panni della Cenerentola. Quando il brutto anatroccolo si fa cigno
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 15 Novembre 2017Via i panni della Cenerentola. Sono finiti i tempi dei sospiri e dei grappoli di rete in fondo al proprio sacco. Tra chi ambisce ad un posto al sole, in Terza, c’è pure la Dorial, rinata dopo qualche anno d’assenza. L’intento che stava all’origine della formazione rimane quello: dare spazio ai giovani del circondario che lega Dossobuono, Rizza e Alpo.
Un calcio autoctono, pane e salame, che, se in prima istanza, oltre all’opportunità di garantire spazio a chi, magari, in altre piazze non ne aveva, in fatto di soddisfazioni di campo aveva regalato ben poco. Un copione destinato ad esser stravolto. Qualche avvisaglia c’era già stata lo scorso anno, con la Dorial in grado già di racimolare qualche punticino nella stagione passata. Sintomo di una crescita che oggi vive dell’energia di un poderoso impulso.
Non più squadra materasso ma complesso di tutto rispetto: il piazzamento in zona play-off non fa una grinza. A tutto c’è un perchè. La presenza di un decano tra i legni, ad esempio. La nomina di Gigi Gonzato a titolare si sta rivelando azzeccata. Non a caso, vista la mole di promozioni guadagnate dall’esperto estremo difensore. Amedeo Benedetti davanti non ha bisogno di presentazioni. Il fatto che giochi fianco a fianco con il figlio, inoltre, ha quell’eccezionalità che non può non costituire una motivazione in più, forte come in pochissimi altri casi nel calcio di casa nostra.
Se la Dorial possa puntare in alto lo dirà il campo, insindacabile giudice. La sensazione, ad oggi, che l’ascesa non sia momentanea. Non è un volo di Pindaro. La Dorial ha amalgama ed esperienza per poter cullare pensieri dolci. Da far maturare sotto il sole di primavera, magari. Gigi Gonzato di gioie primaverili ne sa qualcosa. Vero che la concorrenza è agguerrita, pure in casa, con l’Alpo Lepanto pronto a dare battaglia. Ma i punti conquistati, come l’autostima, alla Dorial non li toglie nessuno. Il brutto anatroccolo può diventare cigno: che sia l’anno buono?