Festa grande a Castel d’Azzano: biancorossi in Prima Categoria
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 22 Aprile 2013Luci a Castel d’Azzano. Impazza la festa, tra le fila biancorosse. Per gli uomini di Malaman, è promozione diretta in Prima Categoria, ottenuta addirittura con due giornate d’anticipo. Un campionato da urlo, quello disputato da Perinon e compagni. Mai un neo, mai uno scivolone, una sbandata che potesse anche far solo presagire ad un possibile ritorno delle concorrenti. Un monologo lungo dieci mesi, senza sosta, senza intoppi. Praticamente non c’è stata storia: il Castel d’Azzano ha dettato legge, dall’inizio alla fine della stagione. Forte del carisma del proprio tecnico, Adelchi Malaman, che ha coronato il personalissimo cruccio di riportare la squadra laddove l’aveva lasciata, forte di un Perinon da grandi numeri, di una compattezza di squadra seconda a nessuno. A Castel d’Azzano hanno indovinato l’anno vincente, così come spiega il direttore sportivo dei biancorossi, Roberto Fantoni:
“E’ stato un anno eccezionale, dove abbiamo saputo essere superiori anche nei momenti in cui si sono manifestate delle difficoltà. Alla squadra va un plauso enorme, così come al tecnico Malaman e a tutti coloro che si sono adoperati per il bene del gruppo”.
Parla di difficoltà. Quali sono state, all’interno di un campionato, numeri alla mano, apparentemente senza intoppi?
“Problemi numerici, sostanzialmente. Abbiamo allestito una rosa ristretta, e tante volte abbiamo dovuto far fronte a diversi infortuni di giocatori importanti. Perdere alcuni elementi poteva essere determinante, invece chi è subentrato ha fatto un lavoro egregio, specialmente i ragazzi della Juniores”.
Qual è stata la marcia in più di questo Castel d’Azzano campione?
“Il gruppo, in tutte le sue manifestazioni. Dall’amicizia tra i giocatori, al rapporto instaurato tra allenatore e squadra, al clima che si è creato qui. A dimostrarlo, c’è un particolare che voglio citare: avevamo concordato di fare due allenamenti dopo la preparazione estiva. Ecco, ne abbiamo sempre fatti tre, e nessuno si è lamentato, anzi tutti presenti, addirittura Malaman veniva al campo prima per far lavorare chi, per vari impegni, non avrebbe potuto sostenere la seduta all’orario previsto. Altrove, credo, non sarebbe successo”.
Sul campo invece, dove ha intravisto la qualità della primatista?
“Nella compattezza di squadra, nei pochi fronzoli e nelle idee chiare proposte da Malaman”.
Perinon, va detto, vi ha dato una grossa mano. E’ lui l’uomo in più della promozione?
“Senz’altro è stato importante, ma non voglio sentir parlare di Castel d’Azzano Perinon-dipendente. Ha segnato quei goal perchè è stato bravissimo a capitalizzare il lavoro della squadra, ma senza un’ossatura dietro, nemmeno uno come lui sarebbe arrivato a tante reti”.
Quanto ha inciso il lavoro di Malaman?
“Tanto. Ha un carisma che in pochi anno, sa farsi rispettare ed essere cordiale nel momento giusto. E’, per usare un luogo comune, un tecnico bravo a usare il bastone e la carota quando serve”.
Uno sguardo al campionato: favorita ai play-off?
“Dossobuono, è superiore a tutte le altre”.
Sorpresa e delusione?
“Sorpresa Rosegaferro, delusione direi nessuna”.
E, in conclusione, chi ha giocato il miglior calcio, a suo avviso?
“Mi ripeto, il Dossobuono. A livello di gioco espresso, è la più forte della categoria”.