Francesco Paiusco torna a casa: “Nessun rimpianto. Ares, aspettami”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 14 Agosto 2013Tre balzi all’indietro senza rimpianti. Dall’Eccellenza alla Seconda Categoria col sorriso sulla bocca, il volto radioso, la curiosità di un bambino e la voglia, più che mai limpida e sincera, di rimboccarsi le maniche per la nuova avventura.
E’ la storia di Francesco Paiusco, talentuoso trequartista classe 1993, volato negli ultimi due anni dal natio nido calcistico, l’Ares di Borgo Santa Croce, al Caldiero in Eccellenza, dove si è letteralmente consacrato, con unanimi consensi.
La planata a primo acchito appare inspiegabile: non è così.
Un’attenta rilettura della scelta di Paiusco infatti, spiega il motivo del ritorno a casa. Paiusco, confermato a Caldiero, sarà in Australia fino al 25 agosto per un’esperienza di vita. I venti giorni di preparazione da saltare, dunque, hanno convinto la dirigenza termale a percorrere altre strade.
Per Paiusco così, si sono riaperte le porte della squadra dov’è nato e cresciuto. Il salto, enorme, non ha scosso minimamente il ragazzo, il quale, candidamente, ammette:
“Torno con grande convinzione, non ho nessun rimpianto. Ho ricevuto delle proposte, ma c’erano troppi dubbi per il fatto che io torno dall’Australia il 25 agosto. L’Ares è casa mia, lì sono nato e cresciuto calcisticamente, non potevo dire di no”.
Il primo amore non si scorda mai, neanche nel calcio.
“Esatto, non ci ho pensato due volte. Abbiamo una bella squadra, ci possiamo togliere delle soddisfazioni, per me comunque sarà un bel banco di prova”.
Avrai più di un occhio puntato addosso.
“Lo so, sono consapevole che ci sono delle aspettative nei miei confronti. Cercherò di impegnarmi, e di rendermi utile in campo, senza parlare troppo, non serve a nulla”.
Ritroverai vecchi compagni d’avventura?
“Sì, gran parte del gruppo che ho lasciato tre anni fa c’è ancora. Inoltre ritroverò alcuni compagni delle giovanili che non ho più incontrato sul campo nei due anni che sono stato a Caldiero. Sono cose che fanno piacere, senza dubbio”.
Quali sono le tue aspettative?
“Rendermi utile e ripagare la fiducia riposta in me dalla società. Le due stagioni a Caldiero mi sono servite molto, spero di far bene, non vedo l’ora di ricominciare e ci tengo molto”.
Per quale obiettivo giocherà l’Ares?
“Il progetto è ambizioso, vogliamo salire in Prima in due o tre anni. Punteremo sul bel gioco, abbiamo i giocatori per mettere in pratica un certo tipo di mentalità. Metteremo in difficoltà chiunque, ne sono sicuro”.