FRATELLI/ Matteo ed Enrico Bastianello: qualcosa di più che semplici fratelli
by Calcio Dilettante 26 Dicembre 2012La storia dei fratelli Bastianello: una vita intera alla Provese, dai primi calci al pallone all’arrivo in Promozione
Una vita in rossonero. Tra vittorie e sconfitte, capitomboli della sorte e momenti da incorniciare. Col sorriso sulla bocca, sempre, anche quando non ci sarebbe motivo di guardare il mondo con occhi felici. La battuta pronta, il gusto di non prendersi mai troppo sul serio, un cuore grande così: la storia dei fratelli Bastianello è il racconto della semplicità fatta a persona, costruita su un’empatia genuina, pura, sincera. La loro carriera è il connubio di due vite parallele che si incrociano, sempre con gli stessi colori, sempre su quel campo spelacchiato che ancor oggi ribolle di gioia per i fasti del passato recente. Dalle prime sfide nei corridoi di casa al ricongiungimento in Promozione, così come raccontano loro stessi, Enrico e Matteo Bastianello, centrocampisti della Provese:
“ Prova è casa nostra – esordisce Enrico – in passato c’è stata l’opportunità di andare altrove, ma alla fine siamo rimasti sempre qua. C’è un clima familiare, nessun assillo, e vedo che siamo cresciuti bene anche senza aver fatto chissà quale settore giovanile ”.
“ Anche per me – continua Matteo – vale la stessa cosa. Gioco a due passi da casa, qui ho tutti i miei amici e non mi manca nulla. Inoltre stiamo anche facendo bene, tutto il settore giovanile della Provese è in crescita e ci stiamo togliendo anche delle belle soddisfazioni ”.
Come ritrovarsi in Promozione dopo una vita in rossonero.
“ Esatto – sorride Matteo, il più piccolo – peccato poi che io abbia subito un infortunio, però ora sto bene e piano piano tornerò a giocare con mio fratello ”.
Enrico, pregio e difetto di Matteo come calciatore?
“ Pregio la grinta, non molla mai. Difetto direi che a volte protesta troppo e dovrebbe contenersi ”.
Matteo, a te la parola.
“ Il pregio di Enrico è il modo in cui gioca, sempre pulito anche quando c’è da recuperare palla. Sa farsi sentire anche senza essere violento. Difetto non saprei, forse è alcune volte è troppo buono ”.
Enrico, come ragazzo invece, pregio e difetto di Matteo?
“ La capacità di ottenere quel che vuole, sa porsi obiettivi e raggiungerli. Difetti, mah, magari capita che è troppo geloso delle sue cose, ma non è un difetto ”.
Ricambia pure, Matteo.
“ Enrico è sincero e gentile con tutti, è una bella persona. Ha però il difetto di arrabbiarsi per cose di poco conto, ma ormai non ci faccio più caso ”.
C’è un aneddoto che vi lega in campo, o nella vita di tutti i giorni?
“ Sì – sostiene Enrico – Matteo per me è tutto, farei qualsiasi cosa per lui. Il nostro legame è fortissimo, specialmente dopo la perdita di nostro padre Angelo ”.
“ E’ vero, c’è qualcosa di più del semplice volersi bene – aggiunge Matteo -. Per quanto riguarda il calcio invece ci accomunano le battute, in casa dopo ogni partita è una sagra, ed è bello che sia così ”.
Concludiamo, ragazzi. Prospettive per il futuro?
“ Finire gli studi e giocare insieme con continuità, quest’anno abbiamo avuto un assaggio, col tempo speriamo che la cosa diventi un’abitudine, comunque vadano i risultati per noi sarà sempre un’esperienza bellissima ”.
Riccardo Perandini