Garda, è miracolo-salvezza. Il tecnico Possente: “Risultato incredibile. Diamo i giusti meriti a questi ragazzi”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 20 Maggio 2015Il miracolo è verità. Garda esulta, prorompe di gioia. La salvezza è notizia per i giornalisti, motivo d’orgoglio per i gardesani, uno spunto di riflessione per tutto il calcio. Un appunto va fatto: gran bella storia, quella della permanenza in Promozione della truppa lacustre. Una di quelle che fa bene al calcio in sè e e per sè, che spiega come la palla, davvero, è proprio tonda per tutti. Per raccontare la salvezza del Garda ci vuole pazienza, sentimento, empatia. Un intreccio rocambolesco, che merita attenzione.
Ripercorriamone il cammino. A dicembre, la salvezza era una luce fioca in fondo al tunnel. Sempre più lontana, localizzata in un punto imprecisato. Piangeva la classifica, l’ambiente perdeva le sue certezze. Perdeva pure l’allenatore Cristofaletti, uno che a Garda, comunque, gode di ottima reputazione. La moria di punti poteva costare caro. E’ arrivato in panchina Gigi Possente, motivato, ma conscio di non poter usare la bacchetta magica.
Gigi ci ha messo del suo. Ha chiesto disponibilità al lavoro, trovandola. Ha descritto, trasmettendola, la necessità di dover fare un sacrificio in più. Ha tessuto, sua manu, il drappo di un gruppo che stava perdendo la tramontana, riforgiandolo. Ha lavorato sulla testa e sulle gambe, sull’autostima e sulla fase difensiva, sulla capacità di gestirsi, mentalmente e fisicamente, e sulla necessità, perchè di necessità si trattava, di dover fare goal. Per forza, altrimenti erano dolori.
Gigi ha trasmesso il suo credo, il suo calcio. Ha proposto la sua idea, dimostrandone la forza, le potenzialità, l’applicabilità. Il gruppo ha accettato i consigli, s’è messo al lavoro, a capo chino. Umiltà, professionalità: parole che al Gigi sono care come poche. Sono state il dogma del Garda ferito. Le ha chieste subito, ottenendole. E i rinforzi? Non sono mancati. Anche la società si è impegnata per ottenere l’obiettivo.
I primi risultati hanno ridato vigore al movimento. I primi passi in avanti hanno risignificato ogni cosa: gli allenamenti, le fatiche, i concetti, il credo, i legami del gruppo, la struttura dell’insieme. Il Gigi vuole sottolinearlo, scriverlo a caratteri cubitali: è la salvezza di tutti. Ce lo chiede espressamente.
“Ogni aggettivo a favore del gruppo va scritto – spiega – ho trovato persone eccezionali a Garda. Vorrei citarli tutti, sento il dovere. Grazie al preparatore dei portieri Quintarelli, ai massaggiatori ‘Bio’ e ‘Sio’, al presidente Zampini, al diesse Pomari, ai miei collaboratori Bertol e Perobelli. Grazie a tutti loro, a chi ci ha seguito, e poi ai ragazzi. Il ringraziamento più grande va a loro: sono stati fantastici, in tutto e per tutto”.
Possente snocciola le tappe di un percorso incredibile, che ha stupito persino lui stesso.
“Bisognava lavorare su tanti fronti – prosegue – in primis quello mentale, andava ritrovata autostima. Poi ho sistemato la fase difensiva, perchè nel calcio ci vuole equilibrio e l’equilibrio si vede da come una squadra difende. Noi, però, avevamo bisogno anche di segnare un goal in più. Coi pareggi avremmo combinato poco. Avanti con la fase offensiva, dunque. Un gran lavoro d’insieme”.
Il finale, negativo, è stato cancellato dalla salvezza ottenuta ai play-out. Anche sull’ultimo periodo Possente vuole puntualizzare.
“Siamo arrivati forse un po’ scarichi dalla rincorsa – conclude – non abbiamo fatto punti nelle ultime gare, ma io ai ragazzi l’ho sempre detto: i play-out non andavano visti male. Erano un obiettivo più che decoroso per come stavano le cose. Il messaggio è passato, col Castelnuovo l’abbiamo affrontata nella maniera giusta. Ora siamo salvi, la salita è finita, siamo in cima. Godiamoci quanto ci siamo meritati, è stato pazzesco. Grazie di nuovo a tutti, di cuore”.