Hellas Monteforte, la corazzata ai raggi “X”. Parola al tecnico Mantovani
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 11 Marzo 2013Tiene fede ai pronostici, l’Hellas Monteforte di Salvatore Mantovani. Si parlava di corazzata, di squadra d’altra categoria: i numeri lo confermano. Primo posto, distacco di cinque punti dalle inseguitrici, un trend di risultati da assoluta protagonista. Non ci sono mezze misure, per descrivere il cammino di Peretti e compagni. L’ambizione dei montefortiani, sbandierata in estate, ha trovato il concreto riscontro del campo. L’avvio altalenante è storia vecchia, così come i mugugni e i chiacchiericci che minavano alla tranquillità dello spogliatoio. L’Hellas Monteforte è la squadra da battere, impossibile nutrire dubbi. Per non complicarsi la vita però, è inopportuno guardare troppo avanti, così come spiega il tecnico Mantovani:
“Ragioniamo partita per partita, non dobbiamo pensare agli scontri diretti. Quelli saranno decisivi, ma solo se ci arriveremo nelle condizioni giuste. Dobbiamo essere grandi con tutte, ora siamo nella fase topica della stagione”.
L’Hellas però, non era partito benissimo. A cosa attribuisce lo sprint dei suoi?
“Io credo che l’Hellas, da un lato non era partito benissimo, ma dall’altro pagava l’assemblamento di tanti giocatori nuovi. Ci serviva tempo per trovare l’assetto, e da quando l’abbiamo i risultati si sono visti. Poi, a dire la verità, ad inizio stagione le altre, penso all’Illasi e al Santo Stefano, erano partite di gran carriera. Ora il discorso si è un po’ invertito, vedremo di rimanere davanti a tutte”.
Qual è il punto di forza dell’Hellas capolista?
“L’intercambiabilità della rosa. Qui sono tutti titolari, e lo dimostrano partite in cui, senza 4-5 nomi importanti, chi ha giocato non ha fatto rimpiangere nessuno. La completezza della rosa sicuramente ci ha favorito nel nostro cammino”.
Il difetto?
“Ce ne sono, ma li tengo per me. Non voglio avvantaggiare le inseguitrici, cosa ci manca lo sappiamo solo noi, e tutto deve restare dentro lo spogliatoio”.
Chi metterebbe sul piedistallo dei suoi? Chi brilla della rosa dell’Hellas?
“Non dico un giocatore in particolare, dovrei fare troppi nomi. Dico che io voglio giocatori in grado di fare più ruoli, la duttilità per il mio modo di vedere il calcio è importantissima, e qui ne abbiamo parecchi di versatili”.
Uno sguardo al campionato: chi teme di più delle inseguitrici?
“Aurora e Santo Stefano. Sono le più vicine, e penso anche le più forti”.
Chi ha giocato il miglior calcio?
“Il Santo Stefano pratica un gran calcio, ma dico anche il ChiampoArso e il Tezze, una squadra di grande qualità”.
La sorpresa e la delusione?
“Sorpresa il Montecchio San Pietro, delusione nessuna, non parlo male delle avversarie”.
Il giocatore che porterebbe con sè?
“Ne ho visti molti di bravi, ma mi tengo i miei, non faccio nomi”.
Concludiamo, mister. Cosa servirà all’Hellas per rimanere al vertice?
“Trovare gli stimoli giusti ogni domenica. Adesso è una questione più psicologica che fisica: serve lo spirito giusto, serve fame. Ho un gruppo ambizioso, c’è voglia di vincere. Deve rimanere tale: se così fosse, penso che potremo rimanere là davanti fino alla fine”.