I due Burato alla riscossa. Andrea: “Ci riprenderemo ciò che ci hanno tolto”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 2 Aprile 2014Due fratelli, due amici, due registi dal piede dolce. Il loro calcio è scritto là, sulla mediana, da sempre. Il pallone li ha uniti ovunque: dalle ore trascorse a giocare per le vie di Illasi alle nazionali giovanili, passando per anni e anni spesi con il giallo e il blù del Chievoverona cucito addosso. Loro, sono Andrea e Marco Burato. Due promesse, due talenti che tanto hanno dato e poco, loro malgrado, ricevuto. Ai tempi delle giovanili di loro si diceva un gran bene. Per Andrea, si parlava pure di un interessamento del Manchester United. Il calcio, invece, li ha presi a schiaffi. Giunto il momento di concretizzare anni di fatiche con l’approdo al professionismo, tutto è svanito, praticamente senza un motivo. Oggi, entrambi preparano la loro riscossa dalla Serie D: Andrea dal Mezzocorona, Marco dalla Triestina.
“Quest’estate ci siamo ritrovati entrambi a piedi – commenta Andrea – io al professionismo sono arrivato, ho esordito in Serie A al San Paolo di Napoli con Di Carlo in panchina, sono stato anche convocato per le Universiadi, invece sono rimasto senza squadra. Chi avrebbe dovuto fare i miei interessi non li ha fatti, e sono dovuto ripartire dalla D”.
“Vale la stessa cosa per me – prosegue Marco – non conosco ancora il motivo per cui sono stato costretto a rimanere fermo. Le cause, senza entrare nel merito, sono uguali a quelle che hanno interrotto la carriera di mio fratello”.
Trapela una grande voglia di rivalsa, nelle parole dei fratelli Burato.
“Giochiamo a calcio praticamente da quando siamo nati – prosegue Andrea – il Chievo, per entrambi, è stata una seconda famiglia. Paolo Nicolato è stato il nostro mentore, merita altri palcoscenici, anche se è una scelta che spetta a lui”.
“Il Chievo ci ha formati come uomini e come calciatori – gli fa eco Marco – ci ha dato tutto per crescere. Io penso che siamo ancora più che pronti per fare il salto nel professionismo. Se chi avrebbe dovuto fare i nostri interessi non l’ha fatto, vorrà dire che ci arriveremo da soli”.
Svestita la casacca del Chievo, i Burato hanno incontrato poca fortuna lungo il loro cammino. Oggi la riscossa parte addirittura da due regioni diverse: il Trentino per Andrea, il Friuli per Marco. Con il sogno, nemmeno troppo celato, di ritrovarsi un giorno assieme tra i professionisti.
“Abbiamo giocato contro due volte, mai assieme – conclude Andrea – la strada ancora lunga e so che ce la possiamo fare. L’obiettivo per entrambi è chiaro: non avere rimpianti. Se non ci mettono i bastoni tra le ruote torneremo tra i professionisti per riprenderci quello che ci hanno tolto”.
Riccardo Perandini