A tu per tu con Giuseppe Mosele. Il direttore ci accoglie nella stanza dei bottoni, chiamato ad analizzare il momento dei suoi. Attorno alla cattedra, sulle pareti, rivivono le gioie di un calcio che fu, le scalate, i trofei, i giocatori che hanno lasciato il segno. Il ricordo degli anni ruggenti, a Belfiore passeggia ancora. L’Eccellenza, la Serie D sfiorata, un vivaio tra i più floridi della provincia. Tra tutti, anche se con un retrogusto agrodolce, spicca lo spettacolo più impressionante: il derby di ritorno con la Sambonifacese. Correva l’anno 2002, soli sei chilometri separavano due tra le realtà più vincenti del campionato d’Eccellenza. Il “Comunale”, vestito a festa, traboccava di gente. Tifosi ovunque, seduti, in piedi, schiacciati sulla rete, appollaiati sulle sbarre o addirittura dietro le porte. Un coro festante lungo novanta minuti, autentico spot per ciò che veramente rappresenta il dilettantismo: e pazienza se poi finì con una sconfitta. Di lì a poco però, di pari passo con una crisi sempre più penetrante, l’ambizione ha dovuto far posto alla necessità. Limiti obbligati, un po’ dal buonsenso, un po’ dalla morsa di inevitabili ristrettezze. Per qualche anno, la parola ridimensionamento è andata per la maggiore. Forse anche troppo, se il pensiero corre alla retrocessione d’Illasi. La discesa in Prima, infatti, ancora oggi grida vendetta. Un ruggito veemente, fiero, e solenne però, tuonò l’ora della riscossa. Contro la sfortuna, la jella, un girone d’andata che sembrava maledetto. Porta la firma di Andrea Grigoli, l’eroe di Malo che con due spallate d’autore sospinse in cielo i colori biancazzurri; di bomber Lorenzi e dei fratelli Lovatin, dell’insuperabile Mantovanelli e dell’artefice primo della risalita: il tecnico Andrea Matteoni. Ora il presente fa rima con novità: una Promozione da scoprire, l’obbligo dei giovani cui far fronte, la lemme ricostruzione del vivaio, ormai pronto a far rispuntare i germogli. Questo, e molto altro, illustrerà lo storico dirigente nella consueta analisi novembrina:
“ Abbiamo pagato inizialmente una lenta amalgama dei giovani. Ma era fisiologico: dovevamo inserirli, trovare loro una collocazione, rinnovare il sistema di gioco. Ora abbiamo raccolto i frutti del nostro lavoro: la quadratura del cerchio c’è, e ora siamo pronti a giocarcela con tutti”.
Qual è, direttore, l’aspetto che più la rinfranca della Belfiorese?
“ La bontà dello zoccolo duro. Abbiamo tenuto quasi tutti i reduci dalla promozione dello scorso anno, e quella nei loro confronti è una fiducia ben riposta. Hanno attaccamento alla maglia, impegno, voglia di trasmettere qualcosa ai giovani. Sono l’anima della squadra, il nostro punto di forza ”.
Volendo essere puntigliosi invece, l’aspetto da migliorare?
“ Siamo poco cattivi in zona goal, dobbiamo registrare qualcosa a livello offensivo. Ma non tanto come azioni create, le nostre occasioni le abbiamo. Spesso però siamo poco lucidi, e alla lunga il fatto di non saper chiudere le partite può rappresentare un problema: dovremmo migliorare lì ”.
Uno sguardo al campionato: come giudica l’andamento dell’attuale Promozione?
“ Vedo un livello inferiore rispetto agli anni passati, anche a causa dell’obbligo dei giovani: tre su undici sono veramente tanti. Però a parte l’Ambrosiana, che ha qualcosa in più, non vedo grosse differenze tra le varie squadre, perciò credo che sarà un girone molto equilibrato fino alla fine”.
Ambrosiana favorita perché?
“ A parte i nomi che ha in rosa, che a volte non fanno la differenza, giocano a calcio, senza mai buttare via la palla. Sono l’unica squadra che mi ha impressionato per come va in campo, e penso che vinceranno loro senza problemi ”.
Chi potrà darle fastidio?
“ Il Lugagnano sicuramente, sta facendo molto bene e non credo a chi pensa che cali a breve ”.
La sorpresa?
“ Dirlo è difficile, c’è troppo equilibrio. Per quanto emerso sinora, dico l’Alba ”.
Torniamo a voi, capitolo giovani: qualche nome in prospettiva?
“ Adami, Dal Degan e Adili. Tre ragazzi molto bravi, ma su tutti sottolineo il primo, Leonardo Adami, sta disputando veramente una grande stagione fino a questo momento ”
Concludiamo, Giuseppe. Quale sarà l’obiettivo della neopromossa Belfiorese?
“ Una posizione di centro classifica, verso la salvezza il prima possibile. Poi un occhio ai play-off io lo do sempre, starà a noi capire se la zona play-off potrà essere uno dei nostri obiettivi: io sono fiducioso ”.
Riccardo Perandini