Il Sona Mazza si lecca le ferite. Così Valbusa, responsabile della prima squadra: “Priorità alla salvezza”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 7 Marzo 2014Autocritica obbligata. E’ costretto a fare mea culpa, il Sona Mazza di Mario Colantoni. Chiamato ad un assennato esame di coscienza per individuare le mancanze di una stagione al di sotto delle aspettative, la società del presidente Carlo Ogheri sta già gettando le basi per il futuro. La stagione attuale non sta portando i frutti di quanto seminato in un anno di lavoro. Sono possibili nuovi ingressi in società, per i quali, però, è necessario attendere l’ufficialità per la diffusione delle notizie. Per ciò che concerne la vita di campo, cambia l’obiettivo stagionale: la priorità, per forza di cose, va alla salvezza. Ne è convinto il responsabile della prima squadra, Gianmarco Valbusa:
“La salvezza diventa l’obiettivo obbligato – commenta Valbusa – faremo la corsa su Garda, Concordia e Santo Stefano di Zimella. Centrata quella, pianificheremo il futuro”.
Sona in crisi dopo una buona partenza. Il motivo?
“La gioventù della squadra, gli errori che ci penalizzano sono sempre derivanti da troppe ingenuità. E poi, senza cercare alibi, dico la sfortuna: noi prendiamo un palo e la palla esce, gli altri segnano. Noi sbagliamo il rigore, gli altri lo realizzano. Quest’anno va così, c’è poco da fare”.
Spogliatoio rotto?
“Nemmeno un po’, il gruppo è molto unito e chi conosce l’ambiente del Sona sa perchè. Tutti remano nella stessa direzione”.
Come procede l’amalgama tra Colantoni e i giocatori?
“C’è stima e rispetto reciproci, nulla da dire”.
Uno sguardo al campionato. La favorita?
“Era e resta il Caldiero”.
Chi gioca il miglior calcio?
“L’Oppeano”.
La delusione?
“Noi purtroppo”.
Concludiamo. Valutando nel complesso le gare restanti e le potenzialità della squadra: salvezza possibile?
“Sì, gli acquisti si sono integrati bene e basta una vittoria per svoltare. Troviamola al più presto, poi vedrete che la musica cambierà”.