Il volo della Croz Zai capolista. Intervista in redazione al diesse Marchesan e al tecnico Meneghetti
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 19 Novembre 2013L’utilitaria che diventa una Formula Uno. Si può riassumere così, metaforicamente parlando, la cavalcata del Croz Zai capolista nel girone C di Seconda Categoria. Una corsa a fari spenti, senza far troppo rumore. Con l’occhio sempre rivolto al campo, la mente che accarezza un piccolo grande sogno, la voglia di cullarlo senza proclami, di domenica in domenica, per dieci lunghi mesi. Perchè l’animo della Croz Zai che vola è rimasto quello di sempre: operaio, umile e nobile al contempo, poco incline ad esporsi sotto la luce dei riflettori.
Il diesse Luca Marchesan e l’allenatore Matteo Meneghetti ci hanno raggiunto in redazione per un’intervista a tutto tondo. Il piccolo Croz sta cominciando a pensare in grande: non parlarne è impossibile.
“Tutto parte da un progetto nato anni fa – commenta Marchesan -. La vittoria della Terza ci ha dato, tre stagioni addietro, la possibilità, storica per noi, di giocare in Seconda Categoria per la prima volta nella nostra storia. Da lì, piano piano, ci siamo attrezzati. Abbiamo strutturato la società mettendo figure competenti ad ogni posto e lavorando ognuno nel rispetto dei ruoli dei propri colleghi. Siamo uno staff giovane e appassionato, che nel tempo è riuscito a creare al Croz veramente un bell’ambiente. Permettimi di citarli tutti: Ivan Matuzzi allenatore in seconda, Amos Picone preparatore dei portieri, Giampaolo Meneghetti e Nicola “Momi”, i due massaggiatori, Matteo Micheli team manager, e Lucio Franceschetti, accompagnatore ufficiale, una persona fantastica, che lavora sempre nell’ombra ma che merita una lode per quello che fa. Se il Croz è dov’è ora è merito loro”.
“Confermo tutto – gli fa eco il tecnico Meneghetti – siamo un gruppo del 1980 di ex giocatori che hanno deciso di mettersi al servizio della società. Siamo cresciuti passo passo, e questo è il risultato”.
Croz capolista dopo undici giornate. Ve l’aspettavate?
“Sapevamo di aver costruito una rosa competitiva – prosegue Meneghetti – però logicamente, sulla carta, le squadre da battere ai nastri di partenza erano altre. In ogni caso domenica dopo domenica ho visto sempre continui miglioramenti, e i risultati, si sa, poi hanno fatto il resto. Siamo in un ottimo periodo di forma”.
C’è una svolta, un episodio particolare che rappresenta, per così dire, la molla che vi ha dato la spinta giusta?
“Sì, dopo i tre pareggi consecutivi a inizio stagione ci siamo confrontati, in modo civile e sereno. Da quella riunione il gruppo è uscito più unito ancora. Da lì in poi abbiamo sempre vinto: quella è stata, ad oggi, la svolta che ci ha permesso di arrivare davanti”.
Il Croz ha saputo vincere anche con le grandi, segno che pensare in … grande, è possibile.
“Sì, col Valdalpone abbiamo vinto, ma ci mancava ancora qualcosa. Col PescantinaSettimo invece credo che si sia visto il miglior Croz della stagione. Quel successo ci ha dato grande fiducia”.
Un occhio al girone. Come lo valutate?
“Direi il più difficile tra i gironi di Seconda. Ci sono nove squadre che possono arrivare ai play-off, e non lo dico tanto per dire”.
La concorrente più agguerrita?
“Sono più d’una. Tregnago, Valdalpone e PescantinaSettimo su tutte. Ma anche Parona e Valtramigna, due ottime squadre. Sarà veramente dura stare davanti, ci proveremo”.
La possibile sorpresa?
“Dico l’Ares di Pigato. Giocano un gran calcio, sono l’unica squadra che ci ha chiuso per mezzora nella nostra metacampo. Risaliranno”.
Torniamo a voi. Gli uomini chiave della Croz capolista?
“Gallizioli, un esempio per tutti. Zerman, che è il capitano, anche se non gioca sempre, e poi Martini. E’ il nostro secondo portiere, però è veramente il motore dello spogliatoio. Fa piacere aver in squadra gente così”.
Concludiamo. Prima Categoria: sogno possibile?
“Io ai ragazzi dico sempre una cosa – conclude Marchesan – bisogna cercare di migliorarsi sempre. L’anno scorso abbiamo fatto 40 punti? Facciamone 41. Il resto poi verrà da sè”.