IN REDAZIONE/ Caldiero, la parabola di una società modello
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 11 Gennaio 2013Zoom sul Caldiero, seguendo le traiettorie di una parabola che tende verso il cielo. Lo sguardo punta all’insù e vede l’Eccellenza raggiunta, il potenziamento del settore giovanile, un’organizzazione societaria e una logistica tutt’altro che dilettantistica. C’è poco di lasciato al caso, nel sodalizio presieduto da Filippo Berti. Gli ultimi otto anni di mandato hanno fatto rima con crescita, consolidamento, sviluppo su tutti i fronti. A Caldiero le prospettive si toccano con mano, il futuro è programmazione, il presente il frutto di anni buonsenso fatto a sistema. E’ un’autentica gemma, quella che si vede brillare all’ombra delle terme di Giunone.
Ripercorriamone l’avanzata: in redazione, coinvolti dal nostro responsabile commerciale Davide Tosi, sono ospiti Filippo Berti, presidente, e Michele Carcereri, direttore sportivo. Nell’intervista c’è spazio per tutto, dagli albori della gestione Berti ai successi del recente passato, passando per quell’alacre lavoro che ha fatto di Caldiero uno dei poli calcistici più interessanti della provincia veronese.
Presidente Berti, riavvolgiamo il nastro. Da dove parte la parabola del Caldiero?
“La mia famiglia fa parte del Calcio Caldiero dai primi anni novanta, in veste di sponsor ai tempi della gestione Targon. La nostra crescita però ha un inizio preciso, che risale a otto anni fa. Tutto è partito da lì”.
In che termini avete programmato la vostra crescita?
“Innanzitutto a livello organizzativo, abbiamo creato una società in cui per ogni compito ci fosse una persona preposta. Poi abbiamo potenziato la logistica, culminata con l’inaugurazione del nuovo impianto sportivo. Infine abbiamo recuperato quell’immagine di serietà che avevamo un po’ smarrito grazie alla capacità di mantenere le nostre promesse, riuscendo così a costruire nel tempo un florido vivaio e una prima squadra in grado di competere con le grandi del dilettantismo veronese e non solo”.
Come imposta il Caldiero il proprio settore giovanile?
“Abbiamo 300 iscritti e dividiamo il lavoro in due parti, per fare una semplificazione. Fino ai dodici anni diamo prevalenza all’aspetto sociale del calcio, lasciando che tutti giochino per pura voglia di stare assieme divertendosi, cercando di insegnare le basi tecniche unite alle regole comportamentali. Dai Giovanissimi invece optiamo per una politica più selettiva, rivolta alla crescita qualitativa dei ragazzi e nella ricerca di buoni risultati, pur senza far mancare l’aspetto ludico, s’intende”.
Parliamo della prima squadra: siete in Eccellenza. Quali prospettive può avere il Caldiero?
“L’Eccellenza per noi è motivo di grande soddisfazione, e ci impegneremo per mantenerla. Però nel rispondere sarò sincero: Caldiero è un paese adatto ad una Prima Categoria, non di più. Gli sforzi che stiamo facendo sono notevoli, ma vedo che i risultati ci sono, perciò finchè saremo in grado di lavorare come ora, ben vengano le categorie superiori”.
Carcereri, concentriamoci sul campionato in corso. Qual è la sua valutazione?
“Credo che la nostra attuale posizione non rispecchi il nostro valore, siamo una squadra che può benissimo scalare diverse posizioni e sono fiducioso per il futuro. Abbiamo avuto un calo, ne siamo consapevoli ma contiamo di esserne usciti, il gruppo è valido e attendiamo buone notizie già da domenica”.
Cosa le piace di più del Caldiero?
“La capacità di essere concreti, quando andiamo in vantaggio faticano a rimontarci, e siamo stati bravi a cogliere la vittoria anche con una sola rete di scarto in più di un’occasione”.
Il difetto?
“A volte fatichiamo a costruire la manovra offensiva con i tempi giusti, ma devo anche dire che il mister non ha praticamente mai potuto schierare la stessa formazione, perciò ora che siamo al completo conto di vedere progressi da questo punto di vista”.
Il giocatore su cui puntare?
“Brutti, per la bravura e per le capacità umane all’interno dello spogliatoio”.
Il giovane?
“Righetti per il presente, Erbetti invece in prospettiva futura”.
Uno sguardo al campionato: Marano favorita?
“Penso proprio di sì, sono i maggiori candidati alla vittoria”.
La miglior veronese?
“Il Vigasio, per i nomi, l’ambiente e un tecnico vincente come Sona”.
Sorpresa e delusione?
“Sorpresa il Thermal, delusione direi l’Abano”.
Parco giocatori, chi degli avversari l’ha sorpresa?
“Cadau del Thermal, veramente fortissimo”.
Il giovane più forte?
“Fongaro del Montecchio, un terzino che spinge tantissimo”.
Concludiamo: Caldiero, obiettivo salvezza?
“Assolutamente sì, l’obiettivo è quello e ne siamo tutti consapevoli. E’ nelle nostre possibilità, siamo fiduciosi”.