IN REDAZIONE/ Caselle, il rodaggio è terminato. E’ l’ora della svolta

IN REDAZIONE/ Caselle, il rodaggio è terminato. E’ l’ora della svolta

by 20 Dicembre 2012

 Rivoluzione è un fuoco che arde, un fiore che sboccia, una scintilla che illumina il buio. Negli anni, rivoluzione fu un motto, un ritornello, un ideale, uno stile di vita. Tra le righe dei suoi significati, si incrociano il sogno di un domani migliore, il vento della novità, il fascino di ciò che non si può prevedere. Con lo sguardo rivolto al futuro, oltre il conservatorismo, l’incertezza, la paura di cambiare. Librandosi nell’aria, sospinta da quel vento del cambiamento che spesso sorride al lato imponderabile della vita, rivoluzione significa ancora intraprendenza, voglia di crescere, di ricercare nuovi equilibri. Anche a Caselle di Sommacampagna, dove il sodalizio del presidente Mario Abbiati ha saputo darsi una nuova struttura dopo le delusioni del recente passato. C’è un impulso di genuina incoscienza calcistica, nella ripartenza dei gialloblù. Dopo il ripescaggio, il diktat è stato fin troppo chiaro: tabula rasa con il passato, con una spallata decisa alle scorie dell’ultima stagione. Rosa completamente rifondata, rivoltata come un calzino in sede di mercato. Fiducia nel nuovo che avanza anche per quanto concerne la guida tecnica: Alessandro Rigo, tecnico giovane, interessante, da anni abituato a fare di necessità virtù coi colori del Golosine. Dal calderone estivo è uscito un gruppo importante, ricco di buone premesse e impreziosito da alcuni giocatori di assoluto spessore. I 18 punti racimolati fino ad ora sono un bottino congruo con le aspettative della società, così come spiegano il presidente Mario Abbiati e il diesse Nicola Bertoncelli, accolti in redazione per il tradizionale punto della situazione di fine andata:

“Siamo a metà classifica, a poche lunghezze dalla zona play-off – ammette Abbiati – e il nostro cammino è stato positivo. Non sono mancate le difficoltà, ma ce le aspettavamo, per trovare l’amalgama serviva tempo”.

“La mia valutazione è in linea con quella del presidente – sostiene Bertoncelli – anche alla luce del fatto che certe difficoltà sono fisiologiche in una realtà tutta nuova come la nostra. Diciamo che il tempo del rodaggio c’è servito, ora mi aspetto una svolta”.

Riavvolgiamo il nastro. Da dove parte la rivoluzione del Caselle, presidente Abbiati?

“Dalla forza che contraddistingue il Caselle da sempre: l’entusiasmo. Mancasse quello, faremmo anche a meno di occuparci del calcio. Invece qui dopo la retrocessione e il conseguente ripescaggio, in molti abbiamo voluto dare una ventata di novità alla società, rivoluzionandola. Così abbiamo operato un mix a livello dirigenziale, inserendo figure nuove al fianco del gruppo storico, e rifondato completamente la rosa per impostare le basi di un progetto a lungo termine”.

Perché la scelta di rivoluzionare tutto?

“Per dare stimoli nuovi serviva un segnale importante, e da lì è partita la nostra scelta. Penso sia stata la cosa più giusta da fare, poi il tempo dirà se avremo operato bene”.

Bertoncelli, focalizziamo lo sguardo sul lato puramente calcistico. In che ottica è stata costruita la squadra?

“Il progetto è quello di salire di categoria in un paio di anni, perciò abbiamo preso tutta gente di un certo calibro, in aggiunta a 4 giocatori d’altra categoria che dovrebbero consentirci quel qualcosa in più per il salto di qualità. Abbiamo poi scelto un mister giovane, perché avesse la stessa voglia di emergere come abbiamo noi”.

Come valuta l’operato di mister Rigo? 

“Bene, ha un buon rapporto con tutti e lavora con precisione. Ha formato un bel gruppo, e a dimostrarlo ci sono le presenze agli allenamenti, sempre alte anche al venerdì, visto che ne facciamo tre. E questo è assolutamente positivo”.

Valutiamo il cammino del Caselle: cosa piace e cosa invece va rivisto, presidente?

“La nota lieta sono le individualità di cui disponiamo, sono giocatori d’altra categoria e sono sicuro che lo dimostreranno. Da registrare invece direi la mentalità in alcuni frangenti, a volte è mancato un po’ di carattere e da questo punto di vista mi aspetto sicuramente di più”.

Uno sguardo al campionato. Chi vede favorita?

“Una tra Pastrengo e Valgatara, penso che per struttura e qualità abbiano qualcosa in più rispetto a tutte”.

Presidente, la sorpresa e la delusione?

“ Sorpresa assolutamente il Negrar, delusione direi il Peschiera”.

Il giocatore che l’ha sorpresa?

“Due, Franceschetti del Valgatara e Zulin del Negrar”.

Del Caselle invece, su chi punta?

“Faccio 4 nomi: Gobbetti, Marcolini, Sigrisi e Bertolaso. Poi aggiungo la nostra eterna promessa, Maicol Aliperti. Ora ha tutto per diventare un calciatore vero e proprio, noi lo aspettiamo”.

Concludiamo: alla luce della vostra analisi, l’obiettivo del Caselle?

“Mancano 22 punti all’ipotetica quota salvezza: facciamoli al più presto. Il nostro obiettivo al momento è questo, al resto vedremo col tempo”.

 

Riccardo Perandini