LA SOCIETA’/ Casaleone, anno zero: soffia forte il vento del cambiamento
by Calcio Dilettante 31 Ottobre 2012Un brivido che non si cancella. Profondo, intramontabile, intriso di storia, ricordi, romantiche passioni. Il calcio a Casaleone è una fede di cui andar fieri, più forte delle disillusioni e della crisi che ci attanaglia. Lo schiaffo della retrocessione, è storia di un passato morto e sepolto. L’estate ha portato consigli, prudenza, entusiastica lungimiranza: ha compiuto la sua “renovatio”, il sodalizio del presidente Marco Faella. Tabula rasa con il recente passato, idee, progetti, un frizzante vento di rinnovamento che ancora spira: gli ingredienti della metamorfosi gialloblù sono plurimi, e ognuno s’interseca nel solco di una tradizione che rifulge solenne della gloria di un tempo che fu. Passato e presente a Casaleone si rincorrono, danzando tra i ciuffi di un prato verde che ha fatto la storia del dilettantismo veronese. Ora è il momento della risalita: dura, ardua, da compiere scrollandosi di dosso mille interrogativi. Le basi però ci sono tutte, le prospettive sono buone: mai come oggi l’ottimismo è degno di concreti riscontri. Ad aprirci le porte del Casaleone è il trio dirigenziale composto dal presidente Marco Faella, dal direttore sportivo Simone Branzan e dal team manager Andrea Cherubini, accolti nella nostra redazione per la prima intervista dopo il rinnovamento.
Presidente, cominciamo. Da dove parte il rinnovamento del Casaleone Calcio?
“ Dalla voglia di riportare entusiasmo attorno alla squadra e in paese. Il Casaleone Calcio è stato per anni l’orgoglio della nostra comunità, e una realtà come la nostra non poteva assolutamente sparire. In estate c’è stata una situazione di vuoto dirigenziale: siamo entrati noi, e ora portiamo avanti il nostro progetto”.
Ci parli di questo progetto: in cosa consiste la vostra programmazione?
“ In primis far vivere il più possibile la realtà del Casaleone Calcio a persone vicine alla società, possibilmente del paese. Ciò annulla costi inutili e aiuta a credere in quello che facciamo. Stiamo poi ricostruendo il settore giovanile, che ci sta già dando buone indicazioni, e nel tempo tenteremo di valorizzare i nostri ragazzi”.
Nell’ottica del rinnovamento, qual è stato il vostro rapporto con le istituzioni?
“ Con il Comune noi abbiamo un rapporto di stima reciproca e di collaborazione, anche per quanto riguarda attività a sfondo sociale. Per l’indennizzo dal punto di vista economico dobbiamo ancora discuterne, ma il Comune è sempre stato dalla nostra parte, e nei limiti del possibile confidiamo possa aiutarci anche in questi tempi di crisi ”.
Veniamo al campionato: diesse Branzan, come valuta l’impatto con la categoria?
“ Dobbiamo ancora trovare il modulo giusto, per l’amalgama serve tempo, ma nessuna squadra mi ha impressionato. E’ un girone molto equilibrato, dove gli episodi faranno la differenza. Il Casaleone ha avuto un rendimento forse altalenante, ma d’altra parte era fisiologico”.
Dove deve migliorare il Casaleone?
“ A volte sembra che abbiamo paura, c’è troppo timore. In alcune partite ci accontentavamo del compitino, invece dobbiamo renderci conto che siamo una squadra valida, che può e deve permettersi di osare”.
Cherubini, a suo avviso invece, qual è il pregio della squadra, la caratteristica migliore dopo tre mesi di lavoro?
“ Lo zoccolo duro, il gruppetto di giocatori di categoria si sta dimostrando di grande valore. Bissoli, Brighenti, Beraldo e Magnaguagno sono i nostri uomini d’esperienza, e penso che rappresentino il nostro valore aggiunto. In seguito, direi il rapporto tra giocatori e mister: s’è creato un ottimo clima nello spogliatoio”.
Ci parli di Padovani: come procede l’inserimento nel gruppo?
“ Molto bene, è un ragazzo del paese che conosce benissimo l’ambiente, e dopo aver lavorato con un tecnico del calibro di Minozzi per diversi anni si nota come il suo sia un approccio molto professionale. L’inizio è assolutamente positivo, bisogna dargliene atto”.
Il giovane di prospettiva?
“ Due: Bonomi, un terzino destro del ’93, e Sfiller, un esterno del ‘95 ”.
Branzan, parliamo della norma dei giovani: qual è la sua opinione?
“ Non mi piace, è sbagliata per tante ragioni. Io la correggerei, magari incentivando quelle squadre che fanno giocare i ragazzi cresciuti nel vivaio, cosa che renderebbe merito alla società stessa. Così com’è, l’obbligo è un semplice vincolo che non serve a nessuno: né ai giovani, né alle società ”.
Concludiamo con i pronostici: chi ha le carte in regola per vincere il campionato?
“ Dico una tra Povegliano, Grezzana e Salionze “
La sorpresa invece?
“ Speriamo Casaleone, la squadra ha i numeri per arrivare nei primi cinque posti: staremo a vedere cosa succederà ”.
Riccardo Perandini