La Virtus mata il San Martino e può ancora sognare. Capitan Veronesi ci crede: “E’ un grande momento. Vesentini? D’altra categoria. Ogni palla che tocca è goal”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 10 Febbraio 2015Col derby in tasca la Virtus spicca il volo. Leggiadra, anche quest’anno. Chi sentenziava non avesse i numeri per ripetersi s’è dovuto rimangiare le parole. Due di picche nettissimo. La Virtus viaggia ancora in terza corsia. Coi sorpassi ci ha preso gusto.
Ora la seconda piazza è lì a tre punti. Tre soli passi, dopo cinque mesi di corsa. Il derby col San Martino ha regalato ulteriori certezze. Partita vibrante, di quelle che valgono doppio. Serviva un colpaccio per superare la prova del nove. L’ennesima, data la giovane età dei virtussini. Puntuale, è arrivato, come da un anno e mezzo a questa parte.
“Domenica abbiamo giocato un’ottima partita – commenta capitan Veronesi – loro sono forti e l’hanno dimostrato. Meritano di stare in alto. Noi abbiamo dato qualcosa in più a livello di cuore, domenica c’era l’alchimia giusta. Bellissimo, poi, vincere nel finale”.
La Virtus si gode anche il proprio bomber, Michele Vesentini, ora più che mai faro della truppa di Cherobin. Come lui, in categoria, ce ne sono pochi.
“Vesentini è di un’altra categoria – spiega il capitano – ogni palla che tocca è goal. Ormai ha raggiunto la piena maturazione. Va detto però che dietro ha una squadra che lavora a dovere e lo mette in condizione di segnare. E’ tutto l’insieme-Virtus che gira alla perfezione”.
Veronesi ora dovrà fermarsi un mese per un piccolo intervento chirurgico. Tornerà giusto in tempo per giocarsi quel rush finale che lo scorso anno, per motivi di lavoro, ha dovuto perdere.
“Rientro tra un mesetto – conclude – spero di ritrovare lo stesso spirito di ora. Anche in settimana stiamo lavorando ancora meglio del solito e si vede, questo 2015 l’abbiamo iniziato a dovere. I play-off? Noi continuiamo a divertirci. Poi, arrivassimo a giocarceli, faremo come lo scorso anno. Non si molla nulla: vincere piace a tutti, a noi forse anche di più”.