L’INTERVISTA IN REDAZIONE/ Alpo, la risalita è possibile
by Calcio Dilettante 16 Novembre 2012Onestà intellettuale, capacità d’analisi, la sincerità prima di tutto. Mauro Dorigato, diesse dell’Alpo Lepanto, non si nasconde. Schietto, diretto, aperto: lo spazio per i giri di parole è poco, conta la concretezza, la realtà fattuale, la verità che galleggia. La sua analisi è accorta, dura, figlia di una severità giustificata dall’oggettività dei fatti. Il bicchiere, al momento, è mezzo vuoto, così come spiega lo stesso direttore:
“ Mi piace essere sincero: sono molto deluso di come stiamo andando. L’anno scorso abbiamo disputato un ottimo campionato, e in estate abbiamo rinforzato la rosa. Purtroppo però i risultati non ci stanno dando ragione: se da un lato siamo in ripresa, guardando la classifica siamo terz’ultimi. C’è disappunto in società, come non potrebbe essere altrimenti, ma crediamo in questi ragazzi: i presupposti per risalire ci sono tutti”.
Analizziamo: cosa manca all’Alpo Lepanto?
“ Forse manca un po’ di cattiveria. Il nostro è un ambiente ovattato, confortevole, magari anche troppo. All’Alpo si sta veramente bene, e magari la realtà del campo ci è un po’ sfuggita di mano. Chieppe però sa come prendere i ragazzi, ora è il momento della frusta e serve un’inversione di tendenza”.
Esulando un discorso di carattere generale, riferiamoci al campo: dove deve migliorare l’Alpo?
“ Nella fase difensiva, subiamo troppi goal e non va bene: è il nostro punto debole e dobbiamo lavorarci su”.
Troviamo una nota lieta nelle difficoltà: cosa invece la fa ben sperare?
“ La bontà del gruppo, lo spogliatoio, che è sempre unito, e soprattutto l’attacco. Abbiamo giocatori di un’altra categoria, che possono fare la differenza in ogni momento”.
Capitolo giovani: come procede all’Alpo Lepanto?
“ Bene, Chieppe crede nei giovani e l’ha dimostrato facendo giocare, spesso anche da titolari, diversi ’92. Quest’anno, con l’obbligo, gioca un ’94 molto promettente, Zanotto, alternandosi con Zenaro, un altro ’93 che ha buone prospettive di crescita”.
Qual è la sua opinione a riguardo dell’obbligo imposto?
“ Assolutamente contrario. Lo scopo è quello di ridurre i costi per le società, perché chiaramente il giovane percepisce meno rimborsi, o addirittura non li percepisce: succede il contrario. Se non si hanno giovani validi in casa, e sono tante le società in situazioni simili, bisogna andarli a comprare. Se devo spendere dei soldi per averne in rosa, dov’è il risparmio? E’ una contraddizione, e lo pensano in molti”.
Qual è la sua proposta?
“ Incentivare le società che operano a livello di settore giovanile, obbligando a schierare giovani cresciuti nel vivaio. E’ l’unico modo per creare il giusto ponte tra i vivai e le prime squadre, l’obbligo da solo non basta”.
Uno sguardo al campionato: qual è il suo giudizio sull’andamento del girone?
“ A causa della crisi economica c’è un abbassamento generale del livello. Il girone però è molto competitivo, in quanto non ci sono grosse differenze tra le varie squadre, mentre così non è nel girone B, dove alcune società possono spendere budget maggiori e presentarsi con rose di tutt’altro calibro rispetto al livello di una Prima Categoria”.
Chi vede favorita?
“ Salionze, è veramente un’ottima squadra”.
La sorpresa?
“ Dico il Concordia ”.
Delusione?
“ Alpo, dobbiamo fare di più”.
Chi gioca il miglior calcio?
“ Mi ripeto: Salionze, è la squadra migliore che ho visto ”.
Passiamo ai singoli: il giocatore che prenderebbe subito?
“ Nyamekeh del Parona: ha corsa, tecnica, visione della porta, veramente un gran giocatore”.
Concludiamo, Mauro. Torniamo a voi: dopo le considerazioni fatte, quale sarà il vostro obiettivo?
“ Non cambia, vogliamo raggiungere i play-off. La rosa è buona, siamo in ripresa e la classifica è cortissima: io ci credo, sono fiducioso per la risalita”.
Riccardo Perandini