L’INTERVISTA/ Montorio, il progetto di crescita prosegue a gonfie vele
by Calcio Dilettante 17 Dicembre 2012Schietto, ottimista, sempre cordiale: l’aplomb di Antonio Ferronato non si smentisce mai, rispecchiando fedelmente i principi fondanti di quel sodalizio in cui opera da due anni. Chiamato ad analizzare il momento dei suoi, Ferronato dispensa parole dolci, evitando la comodità degli alibi e l’eccesso di vanità, come non potrebbe essere altrimenti:
" E’ un momento positivo. Dopo una partenza difficile ci siamo ripresi: merito del gruppo, della disponibilità di questi ragazzi. Ora c’è un nuovo entusiasmo, ripartiamo da lì ".
Cosa non è funzionato, all’inizio dell’avventura?
" Abbiamo dovuto fare i conti con diversi infortuni, alcuni di peso, come quelli di Fiorentini, Rossi e Zemiglian. Ho dovuto schierare praticamente sempre una formazione diversa, e questo è un fattore considerevole. Però qui il gruppo viene prima di tutto, e difatti non abbiamo tardato a risalire la china ".
Cosa invece la rende ottimista?
" Tutto ciò che ruota attorno al nuovo modulo. A livello di gioco ha prodotto frutti interessanti, inoltre ha rivoluzionato le gerarchie, generando nuova competizione interna. L’impegno ora è anche maggiore rispetto a prima, ed è un’ottima base per impostare un lavoro ".
Il giocatore su cui puntare?
" L’intero gruppo , non mi va di fare nomi ".
Uno sguardo al campionato: la favorita?
" Una tra Castel d’Azzano, Real Vigasio e Olimpica Dossobuono ".
La sorpresa e la delusione?
"Per la sorpresa vado controcorrente: dico il Golosine. Sono giovani e forse inesperti in alcuni frangenti, ma giocano veramente un gran calcio. Poi non dimentico il Rosegaferro, che ha nomi importanti ma non mi aspettavo di trovarlo così competitivo. Delusione invece nessuna, la classifica è veritiera e non è nel mio stile guardar in casa d’altri quando qualcosa non va ".
Il giocatore che l’ha sorpresa?
" Sono due: Squarzoni del Golosine e Garcia del Rosegaferro ".
Concludiamo, mister. Il progetto prosegue, quali saranno le prossime tappe?
" La prima, imprescindibile, è la crescita del nostro vivaio, con un occhio di riguardo per la juniores, che è più vicina alla prima squadra. Poi chiaramente dico il salto di categoria, siamo al terzo anno del progetto quinquennale e non dobbiamo nasconderci. Infine, tra le tappe dico il mantenimento dell’ambiente: deve restare così. Chi non vive il mondo Montorio non può capire, ma qui c’è gente che per il bene della società ha fatto, sta facendo e farà ancora moltissimo, e non posso non approfittare di questo spazio per ringraziarli. Loro sono la base più solida della società, ed è da loro che partiamo per progettare il futuro. A loro, rinnovo ancora un sentito grazie ".
Riccardo Perandini