L’INTERVISTA/ Piuzzi: “Playoff possibili, ma prima…”
by Calcio Dilettante 15 Settembre 2012Ponderazione, cautela, non una parola fuori posto. Profilo basso, l’umiltà prima di tutto. Predica il buonsenso Roberto Piuzzi, nuovo allenatore del San Martino. L’undici nerazzurro, figlio di una pressoché totale rifondazione operata nel corso del mercato estivo, è ancora un cantiere aperto. Impossibile chiedere la luna a un gruppo nuovo di zecca, inopportuno nutrire aspettative senza senso. La qualità però, a San Martino non manca di certo. Il progetto giovani continua a gonfie vele, e il vivaio non smette di regalare soddisfazioni. Per puntare in alto serve pazienza, le prerogative al momento sono altre, ma le prospettive sono più che buone. Di questi tempi la parola d’ordine è “lavoro”, e a sottolinearlo è lo stesso Piuzzi:
“Prima di parlare di obiettivi dobbiamo creare una struttura. Servono basi solide, la squadra deve avere una sua spina dorsale e deve avere delle certezze cui affidarsi. Ci stiamo lavorando, ma serve tempo e non dobbiamo avere fretta: siamo sulla strada giusta e le prospettive sono comunque ottime ”.
A cosa si riferisce quando parla di “struttura”?
“Innanzitutto c’è un progetto da seguire e da portare avanti. Qui crediamo molto nei giovani e il nostro intento è quello di prepararli non solo nel breve periodo. Per essere chiari: vorremmo che i ragazzi crescano e diventino giocatori di categoria anche dopo che avranno superato l’età dell’obbligo. Ne abbiamo di molto validi, e per questo sono fiducioso. Inoltre dobbiamo diventare una squadra, in tutti i sensi, e al momento ci manca ancora qualcosa, ma è fisiologico ”.
Quali saranno le certezze del San Martino di cui parlava prima?
“Ancora non lo posso dire, è presto. Certo è che con gente come Girlanda, Marchiella, Carigi, Favalli e Bonetti, tanto per dirne alcuni, l’ossatura della squadra c’è. Dobbiamo trovare il gioco ideale per le nostre caratteristiche, e lavorare sull’intesa, in modo tale che tutti sappiano cosa devono e cosa possono fare quando sono chiamati in causa ”.
Veniamo ai giovani: come procede l’inserimento?
“Molto bene, abbiamo tre ’93, Tarullo, Castagnini e Ferrarese, due 94’, Riva e Tomasi, e cinque ’95, Serino, Borsi, Zamperlini, Le Noci e Giacometti, appena arrivato dall’Hellas Verona. Ho chiesto a loro il massimo impegno, e ai più grandi di aiutarli a crescere sotto tutti i punti di vista. Il clima nello spogliatoio è buono, ho sensazioni positive. Dovremo crescere costantemente per puntare in alto ”.
Qual è l’obiettivo stagionale?
“Se riusciamo a diventare un gruppo nel breve periodo, abbiamo tutte le credenziali per puntare ai playoff. I giocatori che possono fare la differenza non ci mancano, ma devono mettersi al servizio della squadra. Col tempo vedremo quale potrà essere il nostro obiettivo reale ”.
Concludiamo: quali saranno a suo avviso le vostre concorrenti?
“Prima di tutto l’Ambrosiana, poi la Provese, e direi anche la Virtus. In molti dicono che avrà difficoltà per l’inesperienza di molti suoi giocatori, ma io la vedo diversamente. Ha un gruppo valido, che si conosce da tempo e hanno fatto acquisti importanti, specialmente in attacco. Penso che ne sentiremo parlare più volte nel corso della stagione ”.
E la sorpresa?
“Dico il Nogara, ha un bravo allenatore e può fare molto bene ”.
Riccardo Perandini