Lonigo, fucina giovanile all’avanguardia, è un feudo di tecnici veronesi.
by Redazione Calcio Dilettante Veronese
10 Luglio 2015
Il non luogo che diventa luogo. L’utopia che toglie le vesti di idea impraticabile e diviene splendida realtà. Il principio primo che, pur riattualizzandosi nell’attraversare le generazioni, mantiene la propria essenza. Ha un che di filosofico, lo stile educativo del Calcio Lonigo. Il mentore è Ezio Glerean, il mago. L’uomo del 3-3-4, l’artefice del Cittadella dei miracoli, che portò dalla C alla B. Un sognatore, in campo e fuori. Fu un docente del gaudio applicato al pallone. Anni di lavoro che, poi, raggiunta una certa maturità, Ezio Glerean ha sublimato nel libro “Il Calcio e l’isola che non c’è”, divenuto una sorta di Vangelo per chi lavora nelle Scuole Calcio.
A Lonigo, pur inconsapevolmente, Glerean ha trovato seguaci. Sognatori imperituri come lui, cultori del calcio dei bambini, quello più puro, mossi da un amore stilnovistico, con la differenza che l’angelo è la palla, donna pure lei, da trattare con grazia e rispetto. L’utopia di Glerean, se con gli adulti rimane tale, spesso, coi bambini trova dimora e un’accoglienza festosa. Interpretata a piacimento, senza essere snaturata, è ascrivibile a metodo. Un metodo che si fonda sull’etica, sui valori più semplici e più veri, sul rispetto reciproco, sull’importanza di comprendere e legittimare le regole. Adatto per i maestri come per i fanciulli.
Lonigo è feudo d’eccellenza. Coi giovani lavora come si deve da una vita intera: è la storia a parlare. Da qualche anno, i pionieri del progetto sono quasi tutti veronesi. Tecnici residenti al confine tra Vicenza e Verona spintisi ad operare in quel feudo tanto fertile.
Vittorio Zago, responsabile, presenta così il vivaio leoniceno.
“La nostra è una società che crede e investe veramente nel settore giovanile e ci tiene tantissimo, con grande orgoglio abbiamo poi 15 ragazzi del nostro vivaio in prima squadra . Abbiamo iniziative importanti come il nostro Camp per i ragazzi che oramai facciamo da sei anni , la festa sociale di fine anno che oramai è diventata un avvenimento imporante ( quest’anno eravamo più di settecento persone che cenavano nel nostro stadio, uno spettacolo unico); a tutti i bambini della nostra scuola calcio abbiamo regalato visita oculistica,ortottica, della pressione, audiometrica e dentistica grazie ad unità mobili che siamo riusciti a portare allo stadio, per noi anche questo è investire nel settore giovanile. Abbiamo circa 300 tesserati , circa 250 gli atleti suddivisi in 12 squadre. Da quest’anno siamo diventati Accademy Udinese e siamo molto orgogliosi di questo.”
Tanti, i nomi dei veronesi targati Ac Lonigo. Eccoli tutti: Maurizio e Gianluca Battistella, Andrea Bellini, Andrea Bracesco, Matteo Ambrosi, Alessandro Bari, Thomas Vaccari. L’Ac Lonigo ha destato persino l’attenzione di Sky Sport, la quale ha dedicato un servizio al modo di operare coi più piccoli.
“L’interpretazione del libro di Glerean è ciò che ci ha fatti conoscere – conclude – tanto che Sky ci ha dedicato un servizio e siamo stati anche chiamati dall’Università di Verona a spiegare il metodo Ac Lonigo. Per noi è un motivo di grande orgoglio, soprattutto perchè è un bel messaggio per tutti: il calcio è ancora fucina di valori autentici. Bisogna però saper educare i ragazzi sin da subito attraverso lo sport, ed è per questo che nessun settore del vivaio deve essere lasciato al caso”.
Note. Nella foto, i relatori dell’Ac Lonigo all’Università di Verona.
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