Lugagnano a sorpresa tra le grandi. Coach Damini frena: “Non abbiamo ancora la maturità per puntare in alto”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 19 Febbraio 2015Il Luga vola, Damini frena. Forse a ragione, forse a torto. Forse è prudenza, forse scaramanzia. O magari solo buonsenso. Il tecnico ha di che fregarsi le mani: il suo Lugagnano ha imparato a stupire. Questo, almeno, dice la classifica. In quanti, ad inizio stagione, avrebbero prospettato di vedere i gialloblù così in alto? Probabilmente pochi. Il sentore della piazza era ben altro, specie dopo un inizio così così che, comunque, non aveva fatto vacillare le certezze daminiane.
Con la pazienza dell’artigiano, Damini ha curato la sua creatura, plasmandola a suo piacere. Lo ammetterà: non ha ancora la forma voluta. Ma se questo è l’inizio, cullare un certo ottimismo non è certo peccato.
“In campo non vedo ancora il Lugagnano che vorrei io – commenta – non abbiamo la maturità delle grandi, siamo giovanissimi e commettiamo ancora tanti errori evitabili d’inesperienza. Però il lavoro paga: l’ho sempre detto. Questa squadra ha imparato a conoscersi e ad interpretare bene il mio credo. Occhio però ai facili entusiasmi: la classifica è cortissima”.
Damini si traveste da pompiere, gettando acqua sul fuoco. Eppure domenica sono arrivati tre punti pesanti, colti contro un’altra sorpresa, l’Alba, nonchè, al momento, diretta concorrente per i play-off, almeno secondo la classifica.
“Una bella partita – racconta – giocata bene da noi e interpretata meglio di loro. Sul 2-0 però ci siamo rilassati e, come al solito, abbiamo subito la loro rimonta rischiando di buttar via quanto creato come contro la Virtus. Ci teniamo stretti i tre punti”.
Di guardar troppo avanti, Damini non ne vuol sapere. Ecco perchè.
“Abbiamo ampi margini di miglioramento, ma questa è una Promozione indecifrabile – conclude – salire e scendere è questione di attimi. Ci godiamo il momento cercando di mantenere alta la tensione. Raccogliamo i punti salvezza, poi ci ragioneremo. Guardare troppo avanti non serve, non fa per me”.