Mozzecane rullo compressore. La schiettezza di Montefameglio: “Si gioca per il titolo. Ma occhio all’Ares”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 18 Novembre 2016Fuga per la vittoria. Mozzecane allunga già la falcata. Quanto si diceva, si è tradotto in realtà: i rossoblù sono la squadra da battere. Più concreta, più cinica, più esperta, più affamata di punti. Dopo dieci partite il bilancio è netto: Mozzecane lepre, le altre a rincorrere. E prenderla, con un passo così, non sarà impresa facile per nessuno.
“Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato nel 2014 – commenta il diesse Montefameglio – anno in cui la società si è ristrutturata, con nuovi ingressi, io compreso, ed un nuovo progetto rivolto al potenziamento di tutto il movimento, dai più piccoli alla prima squadra. Ora siamo a buon punto: in testa alla Seconda coi grandi, aumentati di numero e qualità nel settore giovanile, dove il responsabile Alessandro Cristofoli sta facendo un ottimo lavoro. Ai ragazzi vogliamo offrire riferimenti solidi negli allenatori e la possibilità di avere uno sbocco in una prima squadra in categorie superiori della Seconda. Direi che ci stiamo riuscendo”.
Un campionato in perenne discesa, quello del Mozzecane. Cammino trionfale che, però, ha un peso specifico maggiore rispetto al fotogramma che mostrano i numeri. Non è tutto oro quello che cola. C’è stato anche il bisogno di sporcarsi le mani, di far di necessità di virtù anche quando l’infermeria, pienissima, contava più effettivi di chi scendeva in campo: ben tredici.
“I risultati parlano per noi – conclude Montefameglio – ma non è stato semplice gestire l’emergenza infortuni. A momenti ne avevamo fuori tredici, tutti importanti, tra cui Carollo, Allegrini, Scarabello, Morano e molti altri. Santelli e chi è sceso in campo hanno dimostrato che Mozzecane è un gran gruppo, capace di uscire da momenti così. Il primato ora dipende anche da noi: in testa c’è il Mozzecane e sono le altre che devono rincorrere. Io dico occhio all’Ares: è lei la concorrente più accreditata. Una squadra giovane, ben allenata, che gioca al calcio e che ha ottime individualità, come Paiusco e Salmaso, gente che chiunque vorrebbe nella propria squadra. A loro va un mio plauso personale. Però davanti dobbiamo rimanere noi: questo deve e può essere l’anno buono per il salto. Non ci nascondiamo perché non ha nessun senso”.