Napoleonica, è bis d’autore. E se non c’è due senza tre…
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 10 Maggio 2013Una stagione da ricordare, quella vissuta dalla Napoleonica. Da mettere in cornice, per guardarla ogni tanto, per rivivere, viaggiando nel ricordo, gli attimi, i passaggi di un’annata triofale. L’intera Arcole abbraccia i suoi eroi con le bullonate: in paese è festa grande. La Napoleonica è tornata in Seconda Categoria dopo un solo anno di Purgatorio. Merito della società, di Giorgio Meneghini, l’allenatore-sergente che ha condotto la truppa alla vittoria. Merito soprattutto dei ragazzi, tornati al paese natìo dopo anni di peregrinazioni in squadre limitrofe. La restaurazione gialloverde, fortemente voluta dal nuovo direttivo, ha premiato: successone al primo colpo, addirittura con doppietta Coppa Verona-campionato. Di meglio alla sorte non si poteva chiedere. L’aureo candore della gioia colta sul campo, due settimane fa, riluce ancora negli occhi dei ragazzi di Meneghini. Si legge nei loro sguardi, nelle loro parole, nella voglia di gustare tutti insieme il premio di dieci mesi di fatiche. Campeggia evidente anche nei volti e nei cuori della dirigenza, capitanata dal presidente Ferraro e dal direttore sportivo Mancassola, il quale spiega:
“E’ stato un anno fantastico. Lo dico senza problemi: siamo partiti con l’intento di fare un anno di transizione, invece abbiamo vinto sia il campionato che la Coppa Verona. Un risultato che ci riempie di gioia”.
Quando avete capito di poter ambire al primo posto?
“L’abbiamo capito strada facendo, quando, domenica dopo domenica, i ragazzi giocando sempre meglio, vincevano e accumulavano sempre più consapevolezza nei propri mezzi”.
C’è stato un momento difficile?
“Sì – interviene l’allenatore Meneghini – c’è stato un particolare periodo di calo, precisamente contro Lavagno Mezzane, Vestenanova e Lessinia. Lì abbiamo perso terreno, forse perchè appagati psicologicamente”.
Cosa vi ha consentito di arrivare comunque primi?
“La capacità dei più esperti di trainare il gruppo. Tanti ragazzi sono giovani, non erano abituati a lottare per qualcosa di importante. La bontà del gruppo, il lavoro della società e la qualità della rosa ha fatto il resto”.
Calcisticamente, cosa ha fatto la differenza?
“La qualità dei giovani, ce n’erano in ogni reparto e hanno fatto un campionato straordinario”.
Presidente Ferraro, tiriamo le somme. Qual è la sua valutazione, al di là del puro risultato sportivo?
“E’ ottima perchè finalmente qui si è ricreato l’ambiente giusto per fare calcio. Abbiamo cancellato tutte le voci negative sulla Napoleonica: ora è tutto diverso. Ed è un bene, perchè ora abbiamo tutte le carte in regola per pianificare il lavoro. Poi devo fare un plauso all’allenatore Meneghini: in tanti avevano dubbi sulla sua capacità, io invece non ne ho mai avuti, e ha fatto un lavoro egregio. Complimenti a lui e a chi gli è stato vicino, il diesse Mancassola in primis”.
Quali sono le prospettive future?
“Le prospettive sono quelle di far tornare ad Arcole almeno altri due o tre giocatori che al momento sono fuori paese. Un giorno vorremmo avere l’intera rosa originaria di Arcole. Il prossimo anno cercheremo di consolidarci in categoria, l’obiettivo è la salvezza tranquilla. Poi pian piano vedremo in che modo potremo crescere”.
Concludiamo con una domanda secca. Mister, dopo il trionfo e tanti elogi, resterà ad Arcole?
“Non so ancora – sorride Meneghini – i presupposti ci sono, ma io deciderò solo a fine della stagione. Terminato di giocare mi siederò con la dirigenza a discutere, e vedremo se ci saranno le possibilità per continuare insieme. Comunque, sono fiducioso”.