Nogara, quanto corri? Sganzerla pragmatico: “Giovani ma bravi. Sapremo farci rispettare”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 30 Agosto 2016E’ un Claudio Sganzerla pragmatico, quello che si appresta ad iniziare la personale quarantesima stagione in panchina. Roba da levarsi il cappello, da calcio d’un tempo che non c’è più. Nuovo anno, nuova sfida: il copione è quello di sempre, di cambiarlo non se ne parla. Inutile dire che per gli innamorati, la prima scintilla non passa mai di moda.
A Nogara si affidano al suo magistero. E’ annata di cambiamenti, di ringiovanimento voluto e ponderato lungo tutta l’estate. Di colpi a sensazione non se ne sono visti. Ma non importa: sarà l’effetto a sorpresa la carta da giocare per Sganzerla. Il suo Nogara abbassa l’età media ma non la qualità. Quella c’è eccome: bisogna saperla trovare, gestire, far fruttare. La palla, dunque, passa al maestro. I sorrisi a Nogara partiranno dalla cattedra. E se Sganzerla ne fa quaranta in panchina, qualche motivo per cullare dolci prospettive dovrà pur esserci.
“Siamo molto giovani – commenta il tecnico – ma è arrivata gente davvero brava. Non conta l’età, come non conta il fatto che, a vederlo da fuori, il mercato del Nogara non sia stato di certo pirotecnico. Chi è arrivato qui ha delle doti, starà a me assemblare i ragazzi e farli esprimere. Il periodo di preparazione ci ha dato grandi note liete, forse persino troppe. La somma tra le vittorie in amichevole, talune roboanti, e la vittoria in Coppa contro l’Aurora fa piacere ma non deve alimentare voli pindarici perché non fanno parte del nostro dna”.
Le tre perle incastonate a San Gregorio, comunque, valgono la pena d’esser commentate. Il risultato è di quelli che fan parlare di sé.
“L’Aurora giocherà per i piani alti del campionato – prosegue il tecnico – è una signora squadra al di là di come è finita in Coppa. Se guardiamo le rose non dovrebbe esserci partita, ma la palla è tonda e, lo ripeto, i miei ragazzi sanno stare in campo. Non abbiamo grossi nomi, ma chi ci affronta va a giocare contro un Nogara che si muove d’insieme, con le idee chiare e le gambe veloci. Supereremo l’inesperienza con il lavoro, le basi sono ottime”.
Con la voglia, quest’anno, di togliersi qualche soddisfazione in più. I tempi delle sole sofferenze e delle grandi rincorse dovrebbero esser conclusi.
“Ci prepariamo per essere un osso duro per tutti – conclude – il nostro obiettivo è quello di centrare la salvezza senza soffrire come gli ultimi anni. Io ho fiducia in questo gruppo e sono felice di lavorarci. C’è molto da tirare fuori, sarà un anno di scoperte anche per noi”.