Oppeano-Cerea, è tempo di derby della bassa. Ecco perchè seguirlo
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 23 Gennaio 2015Fascino e attesa, interesse e aspettative s’incrociano nei giorni che accompagnano l’avvicinamento a Oppeano-Cerea. E’ tempo di derby della bassa. Una sfida tutta da vivere, importante per la classifica, quanto, è l’auspicio di tutti, foriera di spettacolo, come s’addice di solito alle partite così. I riflettori sono accesi: la piazza del calcio già ne discute. Cerea in calo, Oppeano in crescita? Forse, ma la parola passa al campo. Entrambe lottano per un posto al sole. Del Cerea è risaputo, l’Oppeano può giocare a nascondino, ma con una rosa del genere anche il mai banale paravento della prudenza diventa di troppo.
Solo tre punti separano le due squadra: Cerea a trenta, Oppeano a ventisette. A condire la sfida c’è anche una punta d’amarcord: gli ex sono molti, in primis Ghirigato e Simone Boron, mediano e tecnico dell’Oppeano, un tempo metronomo e timoniere del Cerea che approdò alla prima, storica volta in Serie D.
Le due squadre si conoscono, pregi (molti) e difetti (pochi) sono sul taccuino dei rispettivi tecnici. Il Cerea, lasciato libero De Freitas, forse ha perso un po’ del suo potenziale offensivo, comunque rimasto notevole. Il peso dell’attacco è tutto sulle spalle del neo acquisto De Marchi, il quale, però, non è certo stato acquistato per fare la comparsa. L’Oppeano invece è in crescita continua, ha trovato la sua dimensione in categoria dopo un inizio stentoreo e, con quel Guccione che il mercato gli ha regalato, ora può davvero pensare in grande. L’imprevedibilità che contraddistingue le giocate di Filippo, vero e proprio figliol prodigo di Boron che lo plasmò a Casaleone, consacrandolo poi a Cerea, può davvero far diventare letale l’attacco oppeanese, forte di un Filippini (altro ex di turno) in gran spolvero.
La partita ha tutti i crismi della grande sfida, sia per la vicinanza dei due paesi, sia per la sana rivalità che c’è, sia per la classifica. A Oppeano andrà di scena una grande giornata di sport, dove, è augurio comune, si confida nella massiccia presenza di una cornice di pubblico che non deve assolutamente mancare. La parola, ora, passa al campo: vinca il migliore.
Note. Nelle foto, i due tecnici, Maschi, nella foto centrale d’apertura, Boron, qui sotto, in galleria.