PAROLA DI BOMBER/ Quant’è bella, l’Isola Rizza
by Calcio Dilettante 16 Novembre 2012Giovanissima, frizzante, sempre più solida: quant’è bella, l’Isola Rizza di Andrea Calzolari. Fiore rigoglioso di un vivaio che ha finalmente prodotto i suoi frutti, l’undici biancoceleste sta conducendo, per il secondo anno consecutivo, un campionato scoppiettante, al di là delle più rosee aspettative. Più forte della presunta inesperienza, più scaltra di chi la definisce ancora acerba per mantenere un ritmo così elevato, vola leggiadra tra le big del girone B di Prima Categoria, a muso duro contro i nomi tonanti, le spese folli, i proclami che si rincorrono. Ad Isola Rizza il profilo basso è una prerogativa, l’umiltà un vestito da saper portare con classe, l’ambizione una semplice frivolezza da cullare nei momenti di calma. Da tempo lo spazio per i giri di parole è ben poco: contano l’entusiasmo, il sacrificio, la concretezza prima di tutto. L’obiettivo stagionale, è uno solo: i 40 punti. E a sottolinearlo non ci pensa due volte Enrico Lanzoni, capocannoniere dei biancocelesti con 4 centri:
“ Il nostro obiettivo è quello, possibilmente il prima possibile. Noi la classifica non la guardiamo: al martedì ci raduniamo e scendiamo subito in campo, che è l’unica cosa che conta. I pronostici e le chiacchiere non fanno per noi, ad Isola si bada al sodo”.
Di nuovo, siete la sorpresa del girone B di Prima Categoria. Qual è la vostra arma in più?
“ I giovani. Tanti si lamentano dei ragazzini, chi perché non si impegnano, chi perché ancora immaturi. Da noi il problema non si pone: a volte giochiamo anche con tre ’94 titolari, e in Prima non è poco. Però la fiducia se la guadagnano in settimana, correndo e sacrificandosi per il gruppo, un atteggiamento che fa loro onore”.
Chi spicca tra la beata gioventù biancoceleste?
“ Sono tutti bravi, ma al momento Cerchier e Tempo stanno dimostrando di giocare con una continuità di rendimento davvero importante”.
Lo zoccolo duro però, ad Isola non manca…
“ Esatto, i giovani sono il nostro futuro e la nostra arma in più. Ma la spina dorsale della squadra è composta dai giocatori d’esperienza, che tengono alta la tensione e spesso bacchettano quando serve. Siamo un gruppo eccellente per questo: c’è rispetto reciproco, e tutti ci aiutiamo. Poi quando c’è da divertirsi siamo i primi, ma diamo il giusto tempo ad ogni cosa”.
Cosa è cambiato dalla gestione Masorgo, con l’arrivo di Calzolari?
“ Devo dire che sono ottimi allenatori entrambi. Con Masorgo s’è concluso un ciclo importante, con Calzolari se n’è aperto un altro altrettanto positivo. E’ preparato, disponibile, un uomo di calcio in tutto e per tutto. E’ cambiato il modulo, ma era una necessità per adeguare il sistema di gioco ai nuovi arrivati, e tutti ci siamo trovati molto bene”.
Uno sguardo al campionato: la favorita?
“ Impossibile dirlo, penso una tra le attuali prime quattro ”.
Concludendo invece, la possibile sorpresa?
“ Il Bevilacqua, anche se si è ridimensionato. Ma dopo una partenza difficile si sono ripresi benissimo, e io credo che alla lunga diranno la loro per i primi cinque posti. Poi dico l’Aurora Cavalponica, è un po’ altalenante ma ha giocatori che sono un lusso per la categoria, Cantachin su tutti. Per loro sarà importante trovare continuità, le qualità le hanno “.
Riccardo Perandini