QUI CEREA/ “Piccolo Toro”, Angelico infonde fiducia
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 3 Gennaio 2013Un camaleonte con le scarpe bullonate. Duttile, versatile, tatticamente impeccabile: Luca Angelico è l’anima di un Cerea che chiede luce al 2013 che ci apre i battenti. Il “Piccolo Toro” non naviga in buone acque, la quota salvezza dista 4 punti. Ma un girone d’andata concluso in discesa non preoccupa più di tanto l’ambiente granata: il gruppo è rimasto intatto, Boron in panchina gode di fiducia incondizionata e l’arrivo di Pace, congiunto a qualche rientro eccellente dall’infermeria, può sicuramente dare quell’impulso che da tempo ricercano all’ombra del “Pelaloca”. Mostra un moderato ottimismo Luca Angelico, nella sua analisi di inizio anno:
“Siamo partiti bene, poi c’è stato un calo ma le attenuanti non mancano. Abbiamo perso Moretto praticamente subito, nel tempo siamo stati fuori io, Cezar, Filippini, tutta gente che è importante nell’economia della squadra. Ma ci riprenderemo, il Cerea non molla”.
Cosa c’è dietro il calo del Cerea?
“Al di là degli infortuni, faccio autocritica: direi la mancanza di concentrazione in alcuni frangenti. L’anno scorso eravamo al primo anno di D e prestavamo molta più attenzione, quest’anno invece troppe volte siamo stati un po’ molli, e questo è un dato da tener presente per il futuro. Lì un salto di qualità va fatto”.
Cosa invece ti rende ottimista?
“Il ritorno di Luca Pace. Appena arrivato si è stirato, ma ormai è pronto a rientrare e un attaccante come lui può fare la differenza, lo dimostrano i numeri. Poi dico il rientro di diversi giocatori dagli infortuni: Boron avrà più scelte, e avere dei buoni ricambi sicuramente aiuta”.
A proposito di Boron: si parlava di panchina a rischio. Com’è invece la situazione?
“Tutto il contrario. Penso che in nessuna squadra ci sia un allenatore più ben voluto da tutti, titolari e non. Boron è e rimarrà il nostro allenatore, anche perché è veramente la persona giusta per una realtà come la nostra”.
Un giudizio sui giovani del Cerea: promossi o bocciati?
“Promossi, ma con un monito: serve un cambio di mentalità. In categoria si ragiona coi punti, il tempo del settore giovanile è terminato. Serve più cattiveria da parte di tutti, la qualità non manca di certo“.
Un nome in prospettiva?
“Filippini senza dubbio. E’ fortissimo, ha tutto per giocare in Lega Pro o anche più in alto, ma lui ha fatto una scelta precisa: restare nei dilettanti per proseguire gli studi, e per questo va ammirato. Resta comunque un dato di fatto: ha qualità notevoli, su questo non ci piove”.
Uno sguardo al campionato: sorpresa e delusione?
“ Sorpresa la Clodiense, delusione direi il Legnago, mi aspettavo molto di più da loro ”.
Primato a tinte rossoblù tutto veronese: Virtus o Sambo?
“Virtus, ho giocato lì per vent’anni, non posso non tifare per loro”.
Concludiamo, Luca. Obiettivo del Cerea?
“La salvezza, possibilmente senza play-out. Dovessimo giocarcela agli spareggi però, non molleremo, l’importante è mantenere la categoria”.