Resiste il quadrilatero di regine inaspettate. Quando inizio fa rima con…vizio di stupire
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 13 Ottobre 2016Regine per caso. O forse no. Inizio fa rima con vizio: di stupire, di stravolgere aspettative e pronostici. C’è un mondo rovesciato che fa capolino, tra la Prima e l’Eccellenza. A non parlarne si fa peccato. Guardatele, le quattro reginette. Quasi pare non credano nemmeno loro d’esser dove sono. Come a dire: se è un sogno, non svegliateci.
Prendete Belfiorese, Povegliano, Scaligera e Cologna. Neanche per il gusto della sfida estrema, all’inizio dei giochi, qualche addetto avrebbe speso un euro scommettendo su un avvio così di almeno una delle quattro. I più avveduti potranno obiettare: facile parlare di Belfiorese sorpresa solo perché è neopromossa. Vero: la qualità della rosa non si discute. Ma è altrettanto fuori discussione che lo scotto del noviziato è un dazio che pagano in molti, una volta scollinata una categoria. E non solo attori alle prime armi: pure maestri del mestiere, a prescindere dal teatro in cui occupano la scena. D’accordo sul pensiero che, forse, una partenza decente era preventivabile. Così bruciante, però, no: lasciatecelo dire.
E le altre tre? Qui, davvero, le nubi del dubbio si squarciano. Non che le rose siano così povere da non meritare attenzione, sia chiaro: tutt’altro. Il problema è che le battistrada attese erano altre. I fuochi d’artificio erano previsti altrove. E invece chi guarda ora tutti dall’alto in basso può farsene beffe. Può dire: su, venite. La festa è qui. Finchè dura, godiamocela. Sarà nostra gioia allungare la notte per quasi un anno intero. Impresona da mille e una notte. Così grande che si fa fatica ad accarezzarla per bene pure con il pensiero.
Ma non vivere bene l’oggi perché, presumibilmente, il domani non garantirà un raccolto così pingue, è masochismo inconsapevole. Si gode del sole anche d’inverno: chi non lo sa, impari. Perché il sole è nell’animo e negli occhi di chi lo vuol vedere, negli sguardi d’intesa, nelle intuizioni vincenti, nelle alchimie di spogliatoio, nella voglia di condividere, dentro e fuori dal campo.
Le outsider non gridano vittoria ma mandano un segnale: se volete il trono, dovete rincorrerci. E di fiato, a vederle di questi tempi, pare ne abbiano davvero da vendere. Il vantaggio di partire a fari spenti è questo: più la vittoria non è vista come un’epifania, più l’entusiasmo trasforma anche le qualità di rose che, a scorrerle, non destano particolari attenzioni.
Tutte e quattro partivano con il logico e sincero obiettivo di guadagnarsi la tranquillità e la gioia di un campionato dignitoso. Si ritrovano a correr su binari che portano ad altre direzioni, inaspettate ma non per questo meno suggestive. Chi ama le sorprese segua il quadrilatero: è quasi novembre e regge ancora. Forse non è solo un fuoco di paglia.