Ronconi sorride al Ponte Crencano: “Ora il calcio è divertimento. Una volta però…”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 24 Settembre 2013Non si scompone, Davide Ronconi. Nemmeno se chiamato al ricordo del passato ruggente. Un viaggio nella memoria non si nega mai. Il suo è un racconto di anni intensi, con il giallo e il blu ovunque, i colori di una vita. La maglia dell’Hellas che avvolge il petto, il sogno, poetico e infantile, anche a vent’anni, di provare a entrare nel giro che conta.
“Ovviamente ci speravo – commenta Davide – dai Giovanissimi ero arrivato alla Primavera. Nelle partitelle del giovedì giocavamo contro la prima squadra che era in Serie A, marcavo Behrami. Fortissimo, e veramente antipatico. Non guardava in faccia a nessuno, voleva vincere lui, sempre, anche quando aveva torto. Difatti poi ha fatto strada”.
Le strade del pallone però, terminato l’apprendistato, l’hanno portato altrove. Le porte del professionismo non si aprono. Ronconi però prosegue per la sua strada, senza rimpianti. Umile, com’è nel suo aplomb. Coi modi gentili e un velo di timidezza dipinto sul volto, riparte dai dilettanti: prima l’Alba, poi il San Zeno, il Corbiolo, infine il Ponte Crencano, dove Davide milita tuttora. L’Hellas è un ricordo lontano. Riportarlo in superficie però, è sempre un motivo per sorridere.
“Già, a prescindere di come sia andata, quei cinque anni furono i migliori della mia carriera. Il ricordo più bello che porto sono le trasferte, l’atmosfera del professionismo, le partite contro le big. Bellissimo, mi sono rimaste dentro”.
La partita da ricordare?
“A Siena, allo stadio “Franchi” contro la Fiorentina. Pazzesco”.
Il goal più bello?
“Bello non direi, però ricordo segnai il pareggio in un derby contro il Chievo al “Bottagisio”: finì 2 a 2″.
L’amico conosciuto al Verona?
“Smania, Masetti e tutti quelli della mia annata, in generale”.
Il compagno più forte?
“Nizzetto, ora è in Serie B”.
L’allenatore che porti nel cuore?
“Pellegrini, senza dubbio”.
Nei dilettanti invece?
“Puccio, quand’ero all’Alba”.
L’annata più bella?
“Sempre all’Alba, ci salvammo, ma fu un anno molto intenso”.
I compagni da ricordare?
“Raul dell’Alba, Ionita ai tempi del San Zeno, e Michele Masetti, che adesso è al Concordia”.
Una domanda scomoda: il rimpianto?
“Mi sono sempre impegnato, ma non ho mai avuto una mentalità vincente. Forse questo mi ha bloccato. Qui al Nord Italia abbiamo tutto pronto, oltre all’impegno non ci mettiamo mai quel qualcosa in più. Forse per questo non ho fatto strada”.
Ora il calcio è..
“Divertimento, punto e basta”.
Concludiamo con un auspicio. Ponte Crencano: promozione possibile?
“Possiamo farcela, ma dobbiamo impegnarci. Tutti, fino alla fine, serve un salto di qualità. Se lo capiamo tutti assieme la Seconda è un obiettivo alla nostra portata. Dipende da noi”.
Note: nella foto, il Ponte Crencano in posa, in una partita dello scorso anno. Ronconi è il secondo degli inginocchiati, a partire da destra.