Rosegaferro, saetta previsa vien più lenta. Il tecnico Campagnari: “Niente drammi, sapevamo cosa ci aspettava”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 11 Febbraio 2014‘Saetta previsa vien più lenta’, scriveva Dante nel diciassettesimo canto del paradiso. Qualsiasi male previsto, poetava l’Alighieri, arriva più lento, meno veloce, meno tagliente. Non c’è frase migliore per riassumere, in un’istantanea, il percorso del Rosegaferro in Prima Categoria. Giunto all’upper class con un mezzo miracolo, l’undici di Campagnari ha intrapreso un’avventura fatta di sofferenza e di cambiamenti, proprio come prediceva il tecnico della storica promozione.
Nessuno s’aspettava di spaccare il mondo alla prima esperienza in categoria. Tutt’altro: lo staff e la dirigenza sapevano, in cuor loro, che l’approccio sarebbe stato difficile, talvolta tremendo. E così è stato: il Rosegaferro naviga nella bassa classifica, là dove l’acqua è bassa e incagliarsi è facilissimo. Le speranze di salvezza però, sono ancora vivissime.
“Sapevamo a cosa andavamo incontro – commenta Campagnari – anche la dirigenza, che non ha mai messo pressione nemmeno nei momenti più difficili. Piano piano ci stiamo riprendendo, non molliamo la presa”.
Quali sono state le maggiori difficoltà, mister?
“Dopo una partenza difficile abbiamo cominciato a perdere punti a causa di un sacco di episodi negativi. Alcune gare giocavamo solo noi senza concretizzare per poi prendere goal incredibili. Cominciava ad esserci un po’ di scoramento, poi la pausa ci ha aiutati a resettare tutto e a ripartire con nuova fiducia”.
Cos’è cambiato dopo la sosta?
“Abbiamo fatto quadrato, ci siamo confrontati e ora tutti abbiamo la consapevolezza di come affrontare alcune partite. Prima pensavamo a fare la partita, ora qualche scrupolo difensivo in più lo dobbiamo avere nella nuova categoria. Sappiamo a cosa andremo incontro, e questo è già un buon punto di partenza”.
Un occhio alla classifica: la favorita?
“Direi Grezzana e Cadidavid”.
La sorpresa?
“Dico il Valeggio”.
Concludiamo, mister. Nulla è perduto: salvezza possibile?
“Noi ci proviamo, i margini ci sono. Lasciamo che parli il campo, faremo i conti alla fine”.