Scaligera fuori dalla morsa dei play-out. Il tecnico Marocchio: “Merito della mentalità che si è creata. Ci si salva a 38 punti”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 2 Aprile 2015Quota trentotto punti. Simone Marocchio lo ripete come un martello, quasi se lo sentisse: la quota salvezza, spiegherà, si aggira attorno a quel bottino. La sua Scaligera, oggi, per la prima volta è fuori dalla morsa dei play-out. E’ tornata a respirare, dopo mesi di lotta nel fango sudicio delle sabbie mobili. Ha sofferto, maledetto la sorte. Ha dovuto cambiar timoniere e pelle in corso d’opera. Ha avuto certezze vacillanti, ma ora il peggio sembra alle spalle.
Marocchio in panchina ha portato una ricetta semplice ma concretizzabile: lavoro duro, ritmi alti, pochi fronzoli, idee chiare, impegno assoluto, la professionalità prima di tutto. Una calcio spartano, antico, fatto di un sapore che, forse, sta un po’ scemando. Il sapore di un pallone che profuma degli schizzi di fango dei campi, del cuoio delle sfere, del lattice dei guanti dei portieri e del sudore, del tanto sudore versato dagli atleti. Non che in precedenza Campagnari avesse lavorato male, anzi. Pure Marocchio riconosce il lavoro del predecessore. La mancanza di sintonia, però, causa del divorzio tra le parti dopo il matrimonio estivo, s’era tradotta, strada facendo, in poco attaccamento alla causa.
Marocchio ha saputo cambiare rotta, convincendo tutti a remare insieme verso un’altra direzione. C’è voluto tempo, però il maestro s’è mostrato anche buon condottiero. Finisse il campionato oggi, la sua Scaligera sarebbe salva. Ecco la sua analisi a quattro giornate dal termine.
“Faccio una premessa: quando sono arrivato ho trovato una squadra ben preparata – spiega – dunque chi c’era prima di me non ha assolutamente lavorato male. C’era però qualche scricchiolio di troppo e qualche mancanza da colmare. Prima di tutto ho chiesto appoggio alla società, che non è mai mancato, abbiamo operato alcuni innesti mirati, senza fare follie come invece qualcuno ha detto, lo posso assicurare. Ho chiesto impegno assoluto allo spogliatoio e la risposta è stata ottima. C’è un gran feeling tra me e i ragazzi, il lavoro paga e la classifica oggi ci sorride. Ma non sediamoci sugli allori, il bello deve ancora venire”.
Quota trentotto punti. Marocchio inquadra così la lotta salvezza.
“Dico quota trentotto perchè lottano squadre che hanno struttura e colpi – conclude – per cui non possiamo rilassarci. Noi abbiamo uno scontro diretto e, almeno sulla carta, spero poi il campo non mi contraddica, un calendario apparentemente più morbido rispetto a quello di altre contendenti. Ma ormai non guardiamo alle avversarie. Siamo cresciuti, sappiamo da dove veniamo e quanto lavoro c’è voluto per riemergere dal fondo. Una consapevolezza orgogliosa da tradurre in cattiveria agonistica in questo ultimo mese di lavoro. La Scaligera merita la salvezza diretta: raggiungiamola”.