Scaligera Lavagno, bomber Frediani predica ottimismo: “Giochiamoci i play-off, promozione alla portata”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 28 Aprile 2014Matteo Frediani semina ottimismo e raccoglie ambizione. L’agile e scaltro bomberino della Scaligera Lavagno ci crede: la promozione è alla portata. Ci sono i nomi, i numeri e la mentalità per sognare il colpaccio. La Scaligera è padrone del proprio destino: sarà lei, l’arbitra del proprio campionato.
Secondo solo al sempreverde e inarrivabile Mirko Cucchetto, “Inzaghino” Frediani è a quota sette centri stagionali. In questo finale di stagione, potrebbe arrivare anche ad una più che lusinghiera doppia cifra.
“Ci conto – commenta Frediani – ma vengono prima i successi di squadra. In ogni caso è una stagione positiva, soprattutto ora abbiamo la giusta mentalità, è il momento cruciale della stagione e non vogliamo sbagliare”.
Quarta a 38 punti, la Scaligera è lanciatissima verso gli spareggi promozione.
“I play-off sono un campionato a parte, ma siamo carichi. Il merito è del mister e dei più esperti, nonchè della società che ha saputo fare quadrato nei momenti più difficili”.
Non sono mancate le difficoltà alla Scaligera Lavagno. Inizio promettente, poi due esoneri, fino all’arrivo di Marconcini in panchina.
“Esatto, sinceramente gli esoneri devo ancora capirli. Se si guardano i numeri sembra che la stagione sia stata solo positiva ma in realtà non è stato proprio così. Ci sono stati anche malumori nello spogliatoio che hanno portato alla perdita di alcuni giocatori importanti. Da 25 siamo rimasti in 17, ma adesso la ruota ha iniziato a girare”.
La svolta a tuo avviso dov’è arrivata?
“E’ merito di mister Marconcini, sta insegnando il vero calcio a tutti, quello che a me, in più di dieci anni tra giovanili e categoria non hanno mai insegnato”.
L’uomo in più?
“Mirko Cucchetto, è un onore giocare al suo fianco. E poi dico Filippo Baltieri”.
Concludiamo, Matteo. Ora la strada s’è fatta in discesa, quale sarà il fattore più importante nel finale di stagione?
“La capacità di rimanere sul pezzo in settimana e in partita: più che le gambe, è la testa che fa la differenza”.