Tra i capoclasse non tutti indossano il frac. Sarà anno di sorprese?
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 9 Novembre 2016Tra realtà e sorpresa c’è un cammino di virtù che molti, silenziosamente, senza troppo farsi notare, stanno compiendo. In barba ai calcoli, alle previsioni, ai nomi di chi doveva ammazzare i campionati e, invece, si ritrova ad annaspare. E’ un novembre che apre le porte a molti neofiti delle zone bene delle classifiche. Li accoglierà come un maestro curioso ed intransigente assieme, pronto a testare il reale peso specifico di chi, ad oggi, pare aver imparato a volare.
Di battistrada annunciate se ne vedono, Mozzecane, Montebello e Tregnago su tutte. Il trio è di quelli che sul campo rispetta i pronostici. Di big, però, almeno in partenza, c’era uno stuolo vero e proprio. Vuoi per peccati propri o per efficaci esercizi di virtù altrui, il dilettantismo oggi ci presenta un quadro fatto con personaggi e colori del tutto nuovi. Ed è un bene, a giudicarla imparzialmente.
I campionati sono tornati, almeno per un po’, ad essere la culla del fascino dell’incertezza, delle partite da tripla, sempre e comunque, figlie di un’imprevedibilità che semina interesse e raccoglie sorprese. Guardate il Parona: primo in Prima non c’era mai stato. E’ uno zuccherino, certo. Ma anche due righe non di poco conto per il sodalizio biancoverde. L’obiettivo resta tale e quale: la salvezza. Ma quell’istinto pugnace che è di casa in Valpolicella, continuassero così gli uomini di Marai, forse quest’anno può regalare sorprese che, per gli scaramantici almeno, è meglio non dire, al massimo è possibile solo accarezzarle col pensiero.
Oppure, ricaschiamo volentieri sul Povegliano. Pedron fa sul serio, ormai. Chiaro che la strada sia lunga. Ma Povegliano ha la scorza dura. Persa la testa della classifica l’ha ripresa, con la grinta di chi vuol rimanere aggrappato alla bellezza di un desiderio di successo troppo bello per lasciarselo sfuggire ora. Sarà una danza non semplice in mezzo ai titani, ma le partite ormai sono nove, le mezze verità non esistono più. Provese, Sona, Aurora e Valgatara risaliranno, ma là davanti corrono eccome. Non sarà matematico, il rispetto del pronostico.
In Seconda, la voce grossa del Cavaion fa scalpore ma non troppo. Il sodalizio lacustre è crescita silente da anni. Dal ripescaggio in poi il naso è stato rivolto sempre all’insù. Un continuo migliorare, un perdurante tendere verso l’alto che oggi brama il colpaccio come mai avrebbe immaginato.
Le big attendono sornione, consce che i campionati si vincono sul far di primavera. A sensazione, però, non si fa peccato ad ipotizzare, quasi augurandole, un anno di sorprese. La classe operaia ogni tanto va in paradiso. E voi addetti, che dite?