Un mediano, un portiere ed un allenatore. Pane, calcio e par condicio: il pallone a casa Scarsetto
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 14 Marzo 2014Pane, calcio e par condicio. A casa Scarsetto funziona così. Lo spazio e l’attenzione concessi sono uguali per tutti, da sempre. Nella vita come nel calcio. Perchè Dario, il padre, non ha mai voluto fare nessuna differenza. Da buon allenatore, non ha voluto nemmeno allenarli i suoi due figli, Matteo e Nicola. Ha deciso di vederli crescere, senza metter loro pressione. Li ha seguiti entrambi dalle tribune: un tempo lo dedicava a Matteo, un tempo a Nicola. Nei settori giovanili come nelle prime squadre, cui sono approdati entrambi. A casa, lo spazio per le discussioni non è mai mancato. Anche se, confesserà Dario, si cerca di parlar d’altro. Perchè il calcio a casa Scarsetto è una passione enorme, ma tale deve rimanere.
“E’ vero – esordisce Matteo, il più grande – abbiamo scoperto il calcio andando a vedere le squadre di nostro padre Dario, che ha sempre fatto l’allenatore. Pian piano io e Nicola ci siamo appassionati e ancora oggi siamo in campo”.
“Ricordo quando da piccolo andavo a vedere sia mio padre che mio fratello – gli fa eco Nicola – Matteo è più grande, per cui volevo seguirlo. Se gioco a calcio lo devo a loro due”.
Oggi, Nicola gioca nell’Aurora Cavalponica, Matteo nel Borgo Scaligero Soave. Insieme, non hanno mai potuto giocare. Tranne in una circostanza curiosa, d’estate, anni fa.
“Matteo giocava un torneo estivo – spiega Nicola – io, come sempre, ero andato a vederlo. Si fece male il portiere, nessuno voleva andare in porta e misero me, su indizio di mio fratello, anche se ero molto più piccolo degli altri. E’ un bel ricordo che conservo, spero che il futuro ci permetta di condividere la nostra passione nella stessa squadra”.
Pur tentando di allontanare l’argomento calcio dalle discussioni, qualche diatriba, fisiologica, tra i tre è sorta. Colpa di Dario, sempre troppo critico, come tutti i padri.
“E’ vero – sorride Dario – tutte le volte Matteo e Nicola mi chiedono un’opinione sulla loro prestazione, ma finisco sempre con l’essere troppo critico. Meglio evitarle certe discussioni!”
Se nelle giovanili, dove Dario allena, i tre Scarsetto non hanno potuto trovarsi, ora la possibilità potrebbe presentarsi. E’ l’augurio di Nicola, il più piccolo, portiere dell’Aurora Cavalponica.
“Sarebbe bello ritrovarsi tutti e tre nella stessa squadra, magari da allenatori – conclude Nicola – mio padre in testa, Matteo suo stretto collaboratore, io preparatore dei portieri. Sarebbe davvero un’esperienza tutta da vivere”.
Riccardo Perandini