Valtramigna.. zemaniana. Ancora pochi punti, e la salvezza va in ghiacciaia
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 26 Marzo 2013Ha il sapore della missione compiuta, la gran cavalcata operata dal Valtramigna durante il girone di ritorno. Una ripresa veemente, figlia di certezze finalmente ritrovate, di una mole di gioco offensivo che finalmente ha prodotto i suoi frutti. C’è voluta una brusca sterzata, per riparare i danni di una partenza stentorea. Ora la classifica sorride: la salvezza è a un passo. L’inizio però, non è stato dei migliori. Le prospettive erano comunque umili, ma, stando ai “rumors” estivi, guardando i nomi sulla carta almeno, qualche aspettativa in più era possibile. I nomi, a Cazzano non mancano di certo: Marchi in porta, Gianello in mezzo, Venturi sulla fascia, bomber Turozzi nel reparto avanzato. Forse è mancata l’alchimia, forse quella mentalità vincente che avrebbe permesso l’agognato salto di qualità. Nel suo saliscendi, in ogni caso, il Valtramigna ha saputo trovare la sua dimensione, posizionandosi nel limbo del centroclassifica. E a sei partite dalla fine, pur senza cullarsi sugli allori, può dormire sonni tranquilli. Così come spiega l’attaccante principe dei biancorossi, quel Christian Turozzi che in estate aveva scatenato l’interesse di tutto l’est veronese, salvo poi rimanere a Cazzano per attaccamento alla maglia:
“Il bilancio della nostra stagione è positivo. Ci mancano i punti delle prime partite purtroppo, ma per fortuna ci siamo ripresi. Abbiamo dimostrato di avere carattere, reagendo ad un inizio sfortunato. Magari potevamo ambire a qualcosa in più, ma non ci lamentiamo”.
Cosa è successo ad inizio stagione?
“Abbiamo pagato tante ingenuità difensive, dovute al nostro gioco all’attacco. Siamo una squadra zemaniana, se mi si passa il paragone, basti pensare che abbiamo una media goal altissima per la nostra classifica. Il problema è che dietro all’inizio non eravamo impeccabili, e purtroppo ad ogni errore venivamo puniti”.
Poi, la lenta, vigorosa ripresa. Quali fattori vi hanno permesso di risalire la china?
“Gli innesti e un atteggiamento diverso, più guardingo. Abbiamo mantenuto la nostra identità offensiva, ma senza scoprirci troppo. E si è visto, i risultati ci hanno dato ragione”.
Chi è l’uomo spogliatoio del Valtramigna? Chi sono i giocatori di spicco?
“L’uomo spogliatoio è il mio compagno d’attacco, Salaorni. E’ un vero leader, in campo e fuori, ed è un esempio per tutti. I giocatori di spicco sono invece diversi: Gianello, Venturini, Dal Bosco, Venturi. C’è qualità in rosa, senza dubbio”.
Analizziamo: pregio e difetto del Valtramigna?
“Domanda difficile. Direi la mancanza di continuità, o di mentalità vincente se vogliamo. Passiamo da vittorie schiaccianti come contro il San Marco Borgo Milano e la Croz Zai, a sconfitte evitabili come quella contro il Locara. E’ questo che ci ha frenati”.
Pronostici: la favorita?
“San Giovanni Lupatoto, anche se le altre tre contendenti sono tutte all’altezza del primato”.
Chi gioca il miglior calcio?
“Mi ripeto, il San Giovanni Lupatoto”.
Sorpresa e delusione?
“Sorpresa il Boys Buttapedra, delusione il Colognola”.
L’avversario più forte?
“Cito due portieri: Leder del Colognola e Facchinetti del Pozzo”.
Concludiamo, Christian. Dopo la splendida stagiona scorsa, sei riuscito a ripeterti in fatto di reti, un’impresa non facile. Si può parlare di consacrazione, volendo. Che sia la volta buona per il salto di categoria? Quali sono i tuoi progetti, le tue aspirazioni?
“Non nego il desiderio di provare categorie superiori, però non saprei. Io al momento ho un obiettivo: raggiungere, e magari superare quota 21 reti, il mio record personale. Sono a 16 e spero di riuscirci, poi al resto penserò più avanti, ora non è momento”.