Virtus alla caccia di un nuovo miracolo. Il tecnico Cherobin: “Proviamoci di nuovo. Ma attenzione, sarà durissima”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 15 Luglio 2014Virtus alla caccia del miracolo. Da sorpresa a conferma: Michele Cherobin vuole la metamorfosi definitiva. Che sia difficilissima da realizzare lo sa bene: inutile cercare di far vedere la luna nel pozzo. Ma alla Virtus certe ambizioni possono esser cullate. Lo permette la storia, legittima a farlo il blasone della società. Alla Virtus certe scommesse sono abituati a vincerle. Nessuno, lo scorso anno, avrebbe rischiato un euro sull’approdo dei virtussini alla finale play-off. Invece l’undici di Cherobin ha saputo stupire per dieci lunghi mesi. Ha trovato anche quella continuità che molti prevedevano non riuscisse a trovare. E’ andata controcorrente, e persino più veloce degli altri.
Quest’anno il copione è diverso ma i contenuti sono simili. Tutti sanno che la Virtus ha dei valori che la rendono unica nella sua specie, ma molti ne prevedono, se non un crollo, almeno un netto ridimensionamento. Cherobin però, dal canto suo, guarda con sincero ottimismo all’anno che verrà. Un altro miracolo è difficile, ma non impossibile.
“E’ altamente improbabile ripetere un campionato come lo scorso con una rosa come la nostra – spiega Cherobin – ma alla Virtus la filosofia non cambia: ogni anno è una sfida sempre nuova. Sappiamo di non dover volare troppo con le ambizioni, ma noi ci proveremo. Abbiamo perso qualche giocatore, ma ne salgono altri dalle giovanili sui quali la fiducia è massima. Per me è un’altra scommessa da vincere”.
Cherobin ha le idee chiarissime: sia su come impostare la stagione, sia nel provare a intuire quale sarà il motivo ricorrente della Promozione di quest’anno.
“Ci sarà un netto ringiovanimento ma c’è ancora molta qualità – conclude Cherobin – per cui è improbabile pensare che sia un campionato più semplice. Le favorite? Caldiero su tutte, poi dico il San Martino, ha giovani maturi e un tecnico di grande esperienza. Noi? Sarà il campo a pesare il nostro valore, per il momento voglio umiltà: partiamo per mantenere la categoria valorizzando i giovani del vivaio, non parliamo d’altro per ora, è inopportuno”.