Virtus ancora più giovane. Centrerai l’ennesima impresa?
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 14 Settembre 2016Ancor più giovane, ancor più spavalda. La storia si ripete: stagione che arriva, Virtus che trovi. Rinnovata, ringiovanita. Resta lo zoccolo duro, ruotano i giovincelli da far maturare. Cambia pure il timoniere, nuovo, pure lui in categoria. Il mandato è nelle mani di Beppe D’Antonio, uno che a certe dinamiche in Virtus è abituato da una vita. Con la Juniores Nazionale ha fatto faville. Risultati, certo. Quelli, contano, ma si guardi oltre: dalle annate di D’Antonio sono arrivati ragazzi pronti per la D, non sfuggiti ad un Gigi Fresco che, storicamente parlando, ha poche volte attinto dal vivaio.
L’obiettivo non può che rimanere la salvezza. Ma ai tranelli ormai non si crede più. Troveremo la solita Virtus: operaia ed elegante insieme, muscolare, vivace, mai doma, nemmeno nei momenti di flessione. Fisiologico, dunque, aspettarla al varco della parte sinistra della classifica.
“Riparte una nuova stagione con molte novità – spiega capitan Poletto – con D’Antonio si lavora sodo e bene. Chiede grande intensità, ha una visione del calcio che possiamo praticare. C’è impegno assoluto, il gruppo si è formato in fretta, anche grazie ai tre giorni di ritiro organizzati dalla società durante la preparazione. Siamo solidi, l’età non conta”.
Un pensiero corre verso Mattia Fracasso, gioiellino in cerca di consacrazione.
“Può essere il suo anno – prosegue – è partito in quarta. Più prende consapevolezza dei suoi mezzi, più diventa imprendibile. Gli auguro ogni bene”.
Impossibile non chiedere se, nel solco di quanto visto finora, pure quest’anno può esser propizio per l’ennesima sorpresa.
“La voglia c’è ma non dobbiamo scoprire le carte – conclude – chi è qui merita la maglia e non verrebbe cambiato con nessuno. Però ci sono formazioni veramente ben attrezzate, molto più esperte. Dobbiamo capire quanto sapremo incidere sulle partite. Impareremo presto a badare al sodo, come impone il calcio di categoria. Senza ovviamente snaturare i concetti che ci trasmette D’Antonio, che è arrivato con umiltà per proseguire il gran lavoro degli anni scorsi. Giochiamo per rubare punti ovunque e a tutti, lo spirito dev’essere quello. Prima di tutto verso la matematica salvezza, come ogni anno. Poi, sfideremo anche la sorte. Ci è già successo, ne sappiamo qualcosa. Con le sorprese sappiamo convivere bene”.