Luca Pace, bomber senza sosta. Quest’anno si è rivelato decisivo in più di un’occasione per le sorti della Virtusvecomp. L’attaccante ha trovato la via del gol con grande regolarità. Il suo campionato? A dir poco impressionante. Venti le reti realizzati in venticinque partite giocate.
Luca, nessuno meglio di te quest’anno…
“Dopo due anni e mezzo di maglia rossoblù non posso negare la soddisfazione per una stagione che ha dato risultati sotto gli occhi di tutti. Nel 2007 sono arrivato a metà torneo e le reti realizzate sono state cinque. La passata stagione è filata via con dieci gol all’attivo ed in questo ultimo campionato, come detto, i gol messi a segno sono stati venti. In pratica su quarantacinque partite disputate con la maglia della Virtusvecomp i miei gol sono stati trentacinque”.
Per stessa ammissione di Fresco, pare che questa Virtus possa puntare la prossima stagione ancora più in alto. E tu hai dimostrato di vivere una sorta di stato di grazia
“È proprio così. Devo ringraziare un po’ tutti: dall’allenatore Gigi Fresco, a Nicola Allegri, il mister che ha perso in questi giorni il padre, a Verzè, ai magnifici tifosi che ci hanno seguito dappertutto. E come non menzionare i preparatori atletici, il medico sociale, il fisioterapista, tutti professionisti che ti aiutano nelle difficoltà e che non ti lasciano mai in balia di te stesso. Questo è l’ambiente Virtus che la gente dovrebbe conoscere”.
Dai prof alla Virtus. Eppure in rossoblù l’aria sembrava quella giusta per rigenerarsi
“Sì, ho avuto la fortuna di approdare a quel tipo di calcio. Ricordo il mio passato tra i pro, con il Martina Franca, con il Portogruaro che adesso trovo in B, con il Varese ed il Valenzana. Ma proprio per questo posso fare dei confronti e definire questa società veronese come un ambiente meritevole di salire ancora di categoria”.
Pensavi di segmare così tanto?
“Vorrei anche ricordare che sono rimasto assente per acciacchi vari per tredici partite. Per sottolineare ancor di più il traguardo ottenuto in termini realizzativi. Ma per tornare alla domanda, partirei dal mio ruolo che è quello di trequartista. Devo ringraziare Gigi Fresco per la mia trasformazione in fase conclusiva con due laterali molto veloci come Lallo ed Andrea Peroni”.
Il futuro della Virtus?
“È una società destinata a migliorarsi continuamente. C’è stata una evoluzione in positivo negli anni, con una scelta di giocatori eccellenti, anche se non va sottovalutata l’obbligatorietà dei cinque giovani che tendono ad abbassare il livello qualitativo delle squadre. Nel prossimo torneo i giovani non saranno più cinque, ma quattro. Questo permetterà qualche giocatore esperto in più e, quindi, a mio parere, una migliore qualità in campo”.
Resterà?
“Adesso pensiamo a divertirci. Poi avremo tempo di sederci a un tavolo e parlare del futuro”.