Virtus, il ringraziamento del numero uno Paleari: “Peccato per la retrocessione, ma la Virtus mi rimarrà nel cuore”
by Redazione Calcio Dilettante Veronese 7 Maggio 2014L’amarezza per la retrocessione è ancora tanta. I ricordi di un anno intenso, bello, vibrante fino alla fine però, non si cancellano. Alberto Paleari è stato uno dei pilastri della Virtus al primo anno nei pro. Con lui tra i pali, la speranza di concretizzare l’ennesimo miracolo non è mai svanita. Ha tenuto accesa la fiammella con prestazioni di spessore, legittimate da una media voti che va ben oltre la sufficienza. Su di lui l’interesse di altri club è vivo, ma al momento parlarne non serve. Alberto ha la Virtus nel cuore: in un anno gli è entrata dentro, non la dimenticherà facilmente. Lui, vuole ringraziarla così.
Ecco il messaggio inviatoci da Paleari:
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Anche un altro anno sta per volgere al termine. Era il 30 agosto quando firmai il contratto con la Virtus. Feci una settimana di prova: venni subito schierato alla prima gara di campionato. Bra-Virtus: 2-2. Prestazione pessima con due uscite a vuoto, d’altronde conoscevo appena il nome 5/6 di ragazzi, ho dato il massimo ma non è stato sufficiente. E allora sotto con gli allenamenti, questo deve essere il mio anno ripetevo. Ogni mattina, in sequenza, era un alternarsi di corsi di stretching, box di CrossFit a San Martino e allenamenti tecnici con Gigi. Sì, Gigi Fresco: è stata una persona fantastica. Devo tanto a lui, mi ha preso con molti dubbi e incertezze, ma ho fatto di tutto per dimostrargli il mio valore e ricambiare la fiducia datami. Il nostro presidente/allenatore è l’artefice dell’arrivo fra i professionisti della Virtus. È una persona d’oro, noi ragazzi e tutto lo staff siamo la sua seconda famiglia, mette anima e cuore in tutto. Se non gli ho mai detto queste parole è perché mi emoziono anche solo a scriverle, ma non è altro che la pura verità. Alla Virtus il tempo passa veloce ed io ho subito il tempo di rimediare alla prima partita andata male. Contro Castiglione, Mantova e Pergolettese, infatti, non subiamo gol, mettendo in campo ottime prestazioni sia individuali che di squadra. Poco alla volta raggiungo un’ottima condizione fisica. E qui mi sento in dovere di citare Massimo Costa: una figura mitologica in casa Virtus con i suoi 18 anni al fianco di Gigi. Massimo è un ottimo mister con un passato importante fra calcio giocato e non, capace con i suoi metodi di allenare anche 6 portieri senza perdere ritmo e intensità. Con lui, Matteo Martini, Walter Zocchi, Valerio Filippi e Michele Chiamenti si è instaurato un legame forte, fatto di fiducia e sincerità, se sono riuscito ad esprimermi al meglio è grazie a loro. Ottobre e Novembre sono periodi incredibili, un’alternanza di vittorie storiche come i derby con il Bassano, il match contro il Delta, la gara con la Torres, o il rimontone con il Renate e sconfitte ingiuste o comunque immeritate, vedi il 3-2 a Monza e lo 0-1 in casa con il Rimini. Ma tutto questo ci dà forza, il gruppo rimane sempre unito. Sì, il gruppo. Ho girato altre società prima di venire qui ma un gruppo come questo penso di non trovarlo mai più. Prima che calciatori qui i ragazzi sono amici, pronti a supportarsi l’uno con l’altro, ad aiutare il compagno in difficoltà per permettergli di esprimersi al meglio. Per questo voglio citare i ragazzi che pur avendo giocato meno sono stati molto vicino alla squadra dal primo giorno all’ultimo. Parto con i portieri: Marco Pavanello, Alessandro Favaro e Federico Cargnel; con i primi due sono vissuto un anno insieme e s’è instaurato un equilibrio bellissimo, ci siamo allenati sempre dando il massimo e la correttezza fra di noi non è mancata mai. A tutti e tre auguro un futuro roseo. Gli altri tre compagni che voglio citare sono Guzzo, Caridi e Bolcato. Tre professionisti esemplari, sempre al campo prima degli altri pronti a dare il 100% in allenamento. Ho apprezzato molto la loro voglia e la loro passione verso questo sport e questa squadra, sono sicuro che presto il lavoro svolto quest’anno tornerà loro molto utile. Credo molto in voi. Ritorniamo poi col pensiero a Dicembre: il calendario presenta avversari molto ostici, ma riusciamo a sconfiggere la corazzata Real Vicenza e a pareggiare con il Cuneo perdendo, tuttavia, punti contro Spal e Alessandria, ma sapevamo anche noi che sarebbero stati avversari temibili per tutti. Il girone d’andata si chiude qui. Tanti punti all’attivo, la zona di promozione diretta sembra essere nostra. Gennaio parte bene: vinciamo contro il Bra, pareggiamo a Castiglione, poi altra vittoria contro il Bellaria seguita dai pareggi contro Pergolettese e Mantova. Per una squadra neopromossa l’andamento è da record. Bolchi, Marianovic e Corrent durante l’anno ci hanno lasciato, Pagan con il mercato invernale ha preferito tornare in serie D per giocare con continuità. Arrivano Pompilio, giocatore di estrema qualità, Boldini, un corridore pazzo e scatenato, Nalini, genio e fantasia, e Iorio, difensore d’esperienza e tecnica con cui ho ancora una scommessa in sospeso. A Febbraio però la ruota gira, in un mese e mezzo 4 sconfitte e 1 pareggio. Con questo campionato così arduo e spietato non avremmo dovuto lasciare così tanti punti in giro. Ma le prestazioni comunque sono sempre state buone, in alcuni frangenti ottime. Dalla sconfitta col Delta qualcosa cambia, ritorna in noi la consapevolezza che se non avessimo dato il 130% saremmo rimasti giocatori normali e dunque via con allenamenti specifici per tutta la difesa: i risultati ci sono. Lo staff di Gigi lavora alla grande: Giuliano, Olindo, Maurizio e Paolo sono ottimi assistenti tecnici, il prof Coghi, intanto, dà benzina alle gambe. Si pareggia 0 a 0 contro il Rimini e Torres, pari anche contro il Renate ma stavolta per 1-1. Che dire, la difesa è stata un valore aggiunto a questa squadra: Frendo, tecnico e molto bravo in fase realizzativa, Cosner e Rizzi, due cavalli lungo la fascia, Peroni in grado di contenere giocatori di qualsiasi calibro e infine Trainotti, “The Wall”, praticamente insuperabile. Arriva il mese d’Aprile: una coincidenza renderebbe possibile far giocare la Virtus allo stadio “Bentegodi”, Mirko Zatachetto, Diego Campedelli e i mitici addetti di Sede Virtus si impegnano al massimo affinché sia possibile tutto ciò e ottengono il permesso del Comune di Verona. L’avversario in questione è l’Alessandria: partita da dentro o fuori, creiamo tanto ma la palla non entra in rete. Anzi, entra ma l’arbitro annulla il gol. Reti bianche ancora una volta ma emozioni a non finire. Il reparto offensivo crea molto ma non riesce a buttarla dentro, capita, ma nessuno ha mai avuto dubbi sulla bravura delle nostre punte. Scapini è stato per me un esempio, lo stimo sia come calciatore che come uomo. Odogwu è un ottima prima punta e se abbiamo rimontato alcune partite lo dobbiamo a lui, Pompilio è un giocatore di categoria superiore ed è difficile contenerlo, la pantera Mensah ha tantissima corsa e spero per lui un avvenire brillante. Per ultimi, ma non per importanza, cito Matteo Lallo, storico capitano con più di 450 presenze all’attivo e Lonardoni, ragazzo gentilissimo e molto simpatico con la sfortuna di essersi infortunato e fra riabilitazione e terapie, putroppo, non è mai riuscito a trovare i suoi spazi. Ed eccoci trasportati alla settimana dopo, a Ferrara, contro una Spal agguerritissima con 5000 spettatori al seguito. È un’emozione unica, penso che molte piazze in serie B non arrivino a quelle cifre. E coi denti e con la forza abbiamo strappato anche qui un punto. Merito soprattutto del centrocampo, capace di spingere e rientrare con una determinazione fantastica. Parlo di Oviahon, Conti, giocatore tecnico e goleador, Santuari e Mazzetto, corsa e polmoni della squadra, Lechthaler e Allegrini, l’ossatura del centrocampo. Intanto Aprile sta per finire. Due partite per il sogno playoff. Punti disponibili 6. Punti necessari 6. Punti conquistati 4. I primi 3 con un ostico Real Vicenza, Cosner nel primo tempo spara un bolide sotto l’incrocio e tutti ad esultare. Uno solo però con il Cuneo e purtroppo non è bastato… Il Delta Porto Tolle vince e noi, insieme al Rimini, siamo catapultati in zona retrocessione. Game over.
Da Cuneo a Cuneo. (Il Bra giocava a Cuneo per questioni legati all’omologazione dello stadio di Bra ndr) passando per gare storiche, vittorie incredibili e momenti magici. Mi sento in dovere di ringraziare ogni singolo elemento della squadra, siamo unici e questa esperienza non la dimenticheremo mai; Gigi Fresco e Massimo Costa, perché senza di loro non sarei qui e non sarei migliorato; la mia famiglia e i miei amici di casa, a cui avevo promesso che quest’anno avrei fatto di tutto per questa squadra; i fisioterapisti Enrico, Ale, Saverio, Fabio e Pietro, che mi hanno dovuto sopportare e supportare con i miei acciacchi fisici; Studio Assist, per il rapporto instaurato; i ragazzi di Crossfit per le emozioni e le sofferenze che abbiamo passato e vissuto insieme, Gigi Zatachetto che giorno dopo giorno mi abbracciava per farmi sentire il suo calore, i tifosi, presenti in ogni trasferta sempre pronti ad incitarci e a caricarci; Susanna, Chiara, Sofia, Greta, Francesca e Margherita che nei momenti di debolezza hanno saputo starmi vicino dandomi una mano; Mirko, Diego, Riccardo e Domenico per la simpatia e l’affetto dimostratomi. Grazie di tutto Virtus. Avanti Rossoblu.“