ZOOM/ Roncà, la ricetta di Lissandrini
by Calcio Dilettante 19 Dicembre 2012Un impulso per uscire dal limbo, un’iniezione di fiducia per riscoprire se stessi: non serve molto al Roncà, per volgere gli occhi al cielo. Il mercato dicembrino, volto al termine, ha portato novità interessanti. Mancavano i baluardi della retroguardia, e la dirigenza non s’è fatta trovare impreparata. In alta val d’Alpone, puntualmente, sono arrivati i rinforzi tanto attesi: Bari e Andreoli, giocatori d’altra categoria, sono senz’altro i nomi giusti per puntellare quel reparto difensivo che, numeri alla mano, è stato il tallone d’Achille dell’undici del neo-tecnico Lissandrini. La sosta forse non ha permesso di trovare riscontri sul campo, ma i motivi per ragionare in termini ottimistici ci sono tutti, così come spiega lo stesso allenatore Lissandrini:
“ Credo in questo gruppo. Ho trovato una squadra discreta, c’è qualità e cercheremo di valorizzarla. La società ci è stata vicina, ha voglia di crescere e ha operato bene sul mercato. Le basi per impostare un buon lavoro ci sono tutte, ora dobbiamo giocare ”.
Mister, dopo le vicissitudini con il Valdalpone, il suo è un arrivo in corsa: perché Roncà?
“ Perché conosco tanti giocatori e so che si può lavorare in una certa maniera. Poi Roncà è il mio paese, ho un buon rapporto con la dirigenza e sono convinto che qui ci siano tante qualità da valorizzare, per questo ho accettato ”.
Un Roncà altalenante, quello visto per gran parte dell’andata. Per quanto ha avuto modo di vedere, quali sono le lacune della sua squadra?
“ Manca la mentalità giusta, sia nell’approccio agli allenamenti, sia nella preparazione e nella gestione della partita. Ho spiegato ai ragazzi che serve maggiore professionalità, l’impegno da solo non basta. La squadra ora mi sta seguendo, e sono convinto che troveremo la nostra strada ”.
Parliamo delle qualità cui faceva riferimento prima: cosa la rende ottimista?
“ Le individualità che abbiamo in rosa. Gente come Villardi, Beschin, Chiarello è sprecata per la categoria. Gli stessi nuovi acquisti, che tra l’altro ho allenato, sono giocatori di livello superiore. Poi ho visto che la squadra è molto propensa al gioco d’attacco, e perciò ho rivisto anche il mio modo tradizionale di giocare. L’idea di provare sempre ad attaccare mi stuzzica, e qui gli ingredienti ci sono tutti ”.
La lacuna invece?
“ Dietro prendiamo troppi goal. Non do colpe a nessuno, perché non è il caso e non è nel mio stile. Però io guardo i numeri, e veramente ne abbiamo subiti troppi. Io sono convinto che nel calcio vince chi ne prende meno, perciò cercheremo di registrare prima di tutto la fase difensiva, poi al resto penseremo più avanti”.
Concludiamo, mister. Alla luce della sua analisi, per quale obiettivo si sente di lottare?
“ Aspetterei fine gennaio a dirlo, perciò per il momento parlo di intenzioni. L’auspicio è quello di provare a guardare la classifica verso l’alto, dobbiamo avere ambizione, anche perché in rosa abbiamo nomi importanti. Vedremo cosa riusciremo a fare, l’importante è fare un passo alla volta ”.
Riccardo Perandini